«Con san Paolo in bici, a nuoto e di corsa». Questo il titolo della maratona staffetta Correre sulle orme di Paolo, organizzata dalla Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport in collaborazione con il Ponitificio consiglio per i laici e numerose realtà sportive. Poco più di un mese a disposizione, dal 23 aprile al 27 maggio, per percorrere 1.300 chilometri. La partenza è fissata da Gerusalemme e, dopo aver attraversato Israele, Grecia, Malta, Italia e Città del Vaticano, la fiaccola della pace verrà consegnata in Piazza San Pietro nelle mani di Papa Benedetto XVI.
(i.p.) – «Con san Paolo in bici, a nuoto e di corsa». Questo il titolo della maratona-staffetta Correre sulle orme di Paolo, organizzata dalla Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport in collaborazione con il Ponitificio consiglio per i laici e numerose realtà sportive. Poco più di un mese a disposizione, dal 23 aprile al 27 maggio, per percorrere 1.300 chilometri. La partenza è fissata da Gerusalemme e, dopo aver attraversato Israele, Grecia, Malta, Italia e Città del Vaticano, la fiaccola della pace verrà consegnata in Piazza San Pietro nelle mani di Papa Benedetto XVI. La corsa ripercorrerà le tappe dell’evangelizzazione di Paolo, passando per tutti i luoghi in cui l’apostolo di Tarso ha pregato, vissuto, sofferto, fondato le prime comunità e predicato il Vangelo. A turno atleti, semplici cittadini, pellegrini, volontari, porteranno la fiaccola. Tra i partecipanti l’ex allenatore dell’Inter Roberto Mancini, le campionesse di scherma Giovanna Trillini e Valentina Vezzali, l’ex calciatore milanista Demetrio Albertini e l’ex ct della nazionale di calcio Arrigo Sacchi, il portiere Luca Marchegiani, oltre a numerosi altri campioni del presente e del passato del mondo del ciclismo e del nuoto. Questi ultimi si esibiranno nella traversata a nuoto dello Stretto di Messina quando la fiaccola, giunta da Malta, lascerà la Sicilia.
Soprattutto, però, ci sarà tanta gente comune. Alcuni cammineranno, altri andranno di corsa, altri ancora a nuoto o in bicicletta. «La manifestazione non sarà soltanto un grande evento sportivo, mediatico e culturale, ma anche di popolo», spiega Edio Costantini, presidente della Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport. E sarà anche una grande occasione per un cammino di crescita interiore: in ogni diocesi ospitante verranno organizzati convegni sul tema «Avere a cuore il destino dei ragazzi. I nuovi luoghi educativi dello sport». La maratona «celebra il santo che più di tutti ha guardato allo sport – ha commentato Josef Clemens, sottosegretario del Pontificio consiglio dei laici – perché il coraggio, la perseveranza, la costanza, la caparbietà, la concentrazione, il lavoro di squadra sono, insieme, le virtù di san Paolo e i valori che stanno alla base della pratica sportiva». Durante il percorso sono in programma anche notti di spiritualità, con la lettura integrale delle 14 lettere dell’Apostolo. A Roma la rappresentazione dell’opera poetico-musicale Il fuoco della carità di san Paolo, scritta dal compositore Cristian Carrara e dal poeta Davide Rondoni e realizzata dal Servizio nazionale per il Progetto culturale della Cei, concluderà questo lungo cammino, traducendo in note e versi il fascino dell’Apostolo delle genti.