Il villaggio di Sabastia, in Cisgiordania, prende il suo nome da Sebaste, la città fondata da Erode il Grande in onore dell'imperatore Augusto, sui resti della antica città di Samaria. Sull'acropoli oggi sono ancora visibili i resti della città romana, parzialmente scavata nel secolo scorso. Nel periodo bizantino vi fu costruita una chiesa, a ricordo della sepoltura di Giovanni Battista che le fonti cristiane ricordano in questo luogo sin dal IV secolo. Proprio a Sabastia, negli edifici dell'epoca crociata, sono intervenuti i tecnici dell'Associazione di Terra Santa, con un progetto di conservazione e recupero architettonico finanziato dalla Cooperazione italiana. Un breve servizio di Telepace Holy Land.
Il villaggio di Sabastia si trova a 10 chilometri da Nablus, in Cisgiordania. Prende il suo nome da Sebaste, la città fondata da Erode il Grande in onore dell’imperatore Augusto, sui resti della antica città di Samaria. Sull’acropoli oggi sono ancora visibili i resti della città romana, parzialmente scavata nel secolo scorso, tra cui il foro e la basilica, il teatro, il tempio ad Augusto, la strada colonnata e parte delle mura. Nel periodo bizantino, sopra un luogo di sepoltura romano fuori dalle mura, ad est, sotto l’attuale moschea, fu costruita una chiesa, a ricordo della sepoltura di Giovanni Battista che le fonti cristiane ricordano in questo luogo sin dal IV secolo. L’edificio attuale fu ricostruito dai crociati nella seconda metà del XII secolo ed era secondo in grandezza solo alla Chiesa del Santo Sepolcro.
Proprio a Sabastia, negli edifici dell’epoca crociata, sono intervenuti i tecnici dell’Associazione di Terra Santa, con un progetto di conservazione e recupero del patrimonio architettonico della cittadina Il progetto, finanziato dal programma di emergenza della Cooperazione italiana, si è concluso nel mese di gennaio 2009. Nel corso dei lavori sono venuto alla luce i resti di una imponente fortificazione, di una torre con scala a chiocciola e infine di una cappella, che risalgono con molta probabilità al periodo crociato. Questo patrimonio storico e archeologico dovrà ora essere valorizzato e reso fruibile anche dai tanti viaggiatori e pellegrini che ogni anno si recano in Terra Santa. (g.c.)