Marzo 2009
8 marzo in Medio Oriente
Si avvicina l'8 marzo e non fa mai male ricordare quanto la condizione della donna sia una delle questioni chiave per dare un futuro al Medio Oriente. Altrimenti si rischia di giocare tutti a Risiko: inventare piani di pace e castelli di carte su cui il tutto dovrebbe reggersi; perdendo, però, di vista come sia nelle società il terreno dove bisogna provare a costruire qualcosa di diverso. Tre articoli usciti in questi giorni ci dicono come in Medio Oriente oggi siano sempre di più le donne che alzano la voce per far valere i propri diritti. E gli effetti cominciano a vedersi.
Case aperte a tutti
Solidali con i cristiani di Terra Santa
Un’educazione senza stecche
Al centro del mistero della Pasqua
Una porta sulla storia
Un cartone animato israeliano contro il blocco di Gaza
In Israele, il dibattito sulla Striscia di Gaza raggiunge il mondo dell'animazione cinematografica. L'edizione on-line del quotidiano Jerusalem Post ha pubblicato ieri un breve corto cinematografico dal titolo Closed Zone («Zona chiusa»), realizzato da Yoni Goldman, direttore dell'animazione di Walzer con Bashir, il film dell'israeliano Ari Folman, vincitore del Golden Globe e del Cezar francese nel 2009. Closed Zone racconta in 90 secondi la vita di un bambino della Striscia di Gaza ed è stato commissionato a Goldman da una ong israeliana che difende il diritto di movimento della popolazione palestinese.
La fraternità di Maria. Giovani famiglie crescono insieme
Libano, la religione non è più un obbligo sulle carte d’identità
Cambiamento storico per le carte d'identità in Libano. D'ora innanzi, infatti, i libanesi potranno scegliere se mettere o non mettere sui documenti l'indicazione della propria «affiliazione religiosa». Lo ha annunciato a febbraio Ziad Baroud, ministro dell'Interno libanese, sottolineando che la possibilità di omettere questa informazione è prevista dalla Costituzione libanese ed è alla base della Dichiarazione universale dei diritti umani.