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In Siria e Giordania agricoltura in crisi per la siccità

09/03/2009  |  Milano
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In Siria e Giordania agricoltura in crisi per la siccità
Contadine siriane in un campo di cereali. (foto I. Vanoni)

L'economia di Siria e Giordania è in ginocchio anche a causa della siccità. Da tre anni, ormai, nella regione non piove a sufficienza. La siccità compromette i raccolti e va ad aggravare la miseria già indotta dalla crisi internazionale. Gli economisti si aspettano a breve una crescita verticale del costo della carne. Intanto in Siria le esportazioni del settore tessile, a cui si deve un terzo del Prodotto interno lordo (Pil), nel 2008 sono diminuite del 75 per cento. In Giordania gli agricoltori della valle del Giordano stanno affrontando la peggior siccità degli ultimi 50 anni e la stagione agricola estiva verrà sacrificata per poter rifornire d'acqua le case.


(c.g.) – L’economia di Siria e Giordania è in ginocchio anche a causa della siccità. Lancia un allarme preoccupato per la situazione dei due Paesi mediorientali l’Irin, un centro di documentazione legato all’Ufficio di coordinamento delle Nazioni Unite per gli affari umanitari. Secondo Irin, infatti, ormai nella regione non piove a sufficienza da tre anni. E questo colpisce il settore agricolo, su cui si basa in gran parte ancora l’economia dell’area. In Siria l’agricoltura contribuisce per il 23 per cento al Prodotto interno lordo (Pil). La siccità compromette i raccolti e va ad aggravare la miseria già indotta dai minori guadagni causati dalla crisi internazionale. Tanto che gli economisti si aspettano a breve una crescita verticale del costo della carne.

In Siria le esportazioni del settore tessile, a cui si deve un terzo del Pil, nel 2008 sono diminuite del 75 per cento e 80 aziende sono state chiuse. Secondo il Fondo monetario internazionale l’inflazione in due anni è triplicata raggiungendo quota 15 per cento. E mentre i prezzi dei prodotti aumentano, gli stipendi ristagnano: in media un dipendente pubblico prende circa 200 euro al mese e avere un doppio lavoro è diventato la normalità. In Siria la disoccupazione ufficiale è all’8 per cento, ma molti economisti stimano che il dato reale sia ben più grave, intorno al 20 per cento. Oggi sono 700 mila gli emigrati siriani che lavorano nei Paesi del Golfo. Si teme che decine di migliaia di essi, perduto il lavoro a causa della crisi, tornino a casa andando ad aumentare il numero dei disoccupati in patria e facendo diminuire le rimesse monetarie verso Damasco.

La stessa preoccupazione per la situazione economica scuote il governo di Amman. Gli agricoltori della valle del Giordano, infatti, stanno affrontando la peggior siccità degli ultimi 50 anni. La carenza di acqua è così grave che i responsabili delle risorse idriche hanno cancellato la stagiona agricola estiva, che si sarebbe svolta da maggio a settembre del 2009, dando la precedenza all’uso potabile dell’acqua per gli abitanti delle diverse città giordane.

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