Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia

Diplomazie d’Europa in Terra Santa

Terrasanta.net
9 febbraio 2009
email whatsapp whatsapp facebook twitter versione stampabile
Diplomazie d’Europa in Terra Santa
(clicca sulla foto per lanciare il video)

Le pagine di questo volume di Daniela Fabrizio hanno la densità tipica dei testi destinati ad approfondire con metodo storico-scientifico la conoscenza di determinati periodi o questioni storiche sulla base di meticolose ricerche negli archivi diplomatici ed ecclesiastici. Concentrando la sua indagine sulla seconda metà del Diciannovesimo secolo e la prima metà del Ventesimo, l'autrice ricostruisce la condotta e gli interessi dei governi europei in Terra Santa e in Medio Oriente e le loro interazioni con le gerarchie cattoliche locali e universali.


(g.s.) – Scrive nella sua prefazione a questo volume lo storico Sergio Romano: «Il Medio Oriente è materia di molti studi e ricerche, andatesi moltiplicando a seguito dei recenti avvenimenti che hanno scosso le opinioni pubbliche internazionali, destando inquietudini ma anche nuovi interessi di conoscenza. Tuttavia per parlare del Levante – e in particolare della Terra Promessa – non basta conoscere la politica estera della grandi potenze e avere familiarità con i loro archivi. Occorre un capitale di conoscenze religiose ed ecclesiastiche che non rientra generalmente nel bagaglio culturale degli storici, soprattutto in epoca di grandi specializzazioni. L’autrice di questo libro invece è perfettamente in grado di orientarsi in questo grande labirinto politico-religioso».

Le pagine di questo volume di Daniela Fabrizio, in effetti, non mirano alla divulgazione. I loro contenuti hanno la densità tipica dei testi destinati ad approfondire con metodo storico-scientifico la conoscenza di determinati periodi o questioni storiche sulla base di meticolose ricerche negli archivi diplomatici ed ecclesiastici. Concentrando la sua indagine sulla seconda metà del Diciannovesimo secolo e la prima metà del Ventesimo, l’autrice ricostruisce la condotta e gli interessi dei governi europei – in particolare, italiano, spagnolo, francese, russo e inglese – in Terra Santa e in Medio Oriente e le loro interazioni con l’azione delle gerarchie cattoliche locali (Custode di Terra Santa e patriarca latino di Gerusalemme) e universali (Santa Sede). Laddove si considera la posizione cattolica, espressa tanto a Roma quanto a Gerusalemme, a riguardo del sionismo, il testo raccoglie anche la testimonianza documentale di esponenti dell’ebraismo, come Chaim Weizmann, primo presidente di Israele.

Interessante è scoprire, da parte del lettore non cultore della materia, i riverberi della politica di potenza delle varie cancellerie europee sulle dinamiche interne alla comunità francescana della Custodia, caratterizzata dalla provenienza internazionale dei suoi frati. A questo aspetto si aggancia anche la politica della diplomazia italiana. Nell’impossibilità di competere sullo stesso piano con potenze come quella francese e britannica e le loro manovre nell’area, la scelta del neonato Regno d’Italia è di considerare proprio interesse strategico la tutela – anche in chiave anti-francese – di entità ecclesiastiche quali il patriarcato latino di Gerusalemme e la Custodia, entrambe assegnate alla guida di cittadini italiani ed intente – è il caso specifico delle scuole dirette dai francescani – a diffondere la conoscenza della lingua italiana.

La voce di un silenzio sottile
Johannes Maria Schwarz

La voce di un silenzio sottile

Un cercatore di Dio racconta
Il giardino segreto
Roberta Russo

Il giardino segreto

L’Albero del Natale e gli altri simboli della tradizione
David Maria Turoldo
Mario Lancisi

David Maria Turoldo

Vita di un poeta ribelle