Dopo aver recitato la preghiera dell'Angelus domenicale con i fedeli riuniti in piazza San Pietro ieri, 28 dicembre 2008, il Papa ha chiesto la cessazione delle ostilità in Terra Santa, auspicando «il ripristino della tregua nella striscia di Gaza». Benedetto XVI ha detto tra l'altro: «Sono profondamente addolorato per i morti, i feriti, i danni materiali, le sofferenze e le lacrime delle popolazioni vittime di questo tragico susseguirsi di attacchi e di rappresaglie. La patria terrena di Gesù non può continuare ad essere testimone di tanto spargimento di sangue, che si ripete senza fine!».
Dopo aver recitato la preghiera dell’Angelus domenicale con i fedeli riuniti in piazza San Pietro, ieri il Papa ha rivolto un accorato appello per la cessazione delle ostilità in Terra Santa e riferendosi in particolare alle operazioni militari israeliane scatenate sulla Striscia di Gaza per indebolire il movimento islamista di Hamas, responsabile del lancio di razzi su alcune località israeliane del deserto del Negev e della costa. Ecco le parole di Benedetto XVI:
«Cari fratelli e sorelle, la Terra Santa, che nei giorni natalizi è al centro dei pensieri e degli affetti dei fedeli di ogni parte del mondo, è nuovamente sconvolta da uno scoppio di inaudita violenza. Sono profondamente addolorato per i morti, i feriti, i danni materiali, le sofferenze e le lacrime delle popolazioni vittime di questo tragico susseguirsi di attacchi e di rappresaglie. La patria terrena di Gesù non può continuare ad essere testimone di tanto spargimento di sangue, che si ripete senza fine! Imploro la fine di quella violenza, che è da condannare in ogni sua manifestazione, e il ripristino della tregua nella striscia di Gaza; chiedo un sussulto di umanità e di saggezza in tutti quelli che hanno responsabilità nella situazione, domando alla comunità internazionale di non lasciare nulla di intentato per aiutare israeliani e palestinesi ad uscire da questo vicolo cieco e a non rassegnarsi – come dicevo due giorni fa nel messaggio Urbi et Orbi – alla logica perversa dello scontro e della violenza, ma a privilegiare invece la via del dialogo e del negoziato. Affidiamo a Gesù, Principe della Pace, la nostra fervida preghiera per queste intenzioni e a Lui, a Maria e Giuseppe, diciamo: "O famiglia di Nazaret, esperta del soffrire, dona al mondo la pace". Donala oggi soprattutto alla Terra Santa!»