Egitto. Sulle tracce della Sacra Famiglia
Dove si rifugiarono Maria e Giuseppe con il piccolo Gesù dopo essere fuggiti da Betlemme, a causa del famigerato editto di Erode che ordinava la strage degli innocenti?
Le fonti indicano l’Egitto come terra in cui Giuseppe, avvertito in sogno da un angelo, avrebbe portato la sua famiglia per proteggerla dalla violenza (Mt 2, 13-14). E in Egitto sono numerosi i villaggi e le chiese che conservano la memoria di questo passaggio: la tradizione copta si basa principalmente sulla testimonianza di Teofilo, patriarca della Chiesa copta intorno al 500, secondo la quale gli furono rivelati in sogno i luoghi in cui sostò la Sacra Famiglia.
Pare storicamente probabile che i santi viaggiatori siano passati da Farma, nel Nord del Sinai, che si trovava sull’antica via carovaniera di collegamento fra la Giudea e l’Egitto, ma poi è piuttosto incerto il percorso e i punti di sosta che essi toccarono. Vivace e suggestiva è comunque la tradizione locale, che ad esempio ritiene che a Sakha ci sia una pietra recante l’impronta del piede di Gesù e che a Matarya si sia conservato il sicomoro che offrì ombra alla sosta di Maria (di qui nacque la venerazione per questo «Albero della Vergine»).
Al Cairo, nella chiesa di San Sergio, si venera la grotta che avrebbe ospitato la Santa Famiglia: un’ampia basilica di stile orientale protegge la cripta su cui già nel IV secolo fu edificata una chiesa meta di pellegrinaggio, poi ricostruita nell’XI secolo. Anche se la condizione della cripta è stata recentemente compromessa da un’inondazione freatica, è interessante visitare questo luogo che conserva una memoria tanto suggestiva, oltre ad essere una chiesa di particolare bellezza, con opere di intarsio in legno e avorio di notevole raffinatezza. Siamo nell’antico quartiere copto e spingendosi verso sud nel quartiere di Maadi si trova la Chiesa della Beata Vergine, che secondo la tradizione conserva ancora la scalinata percorsa dalla Sacra Famiglia per raggiungere le acque del Nilo e salpare verso l’Alto Egitto. Di qui nella direzione che prosegue verso Assiut, si trovano decine di siti e di chiese che segnano le tracce di questo santo passaggio, lungo il quale si sono avventurati per secoli i pellegrini cristiani. Si tratta di luoghi fuori dai più comuni itinerari turistici, ma tuttora noti e rivalutati anche dal ministero del Turismo egiziano, che nel 2000 si è impegnato a promuovere la Via Santa.