Per aiutarci a capire quale sia oggi la situazione delle Chiese e del cristianesimo in Terra Santa è arrivato da pochi giorni in libreria un utilissimo volume: Guida alle comunità cristiane di Terra Santa. Autore è Pier Giorgio Gianazza, un sacerdote salesiano che da diversi decenni vive e insegna tra Gerusalemme e Betlemme. Il testo si segnala subito al lettore per lo stile chiaro e la trattazione esauriente.
La scandalosa scazzottata dei monaci armeni e greco-ortodossi all’interno del Santo Sepolcro, verificatasi il 9 novembre scorso, ha avuto indubbiamente un effetto choc sull’opinione pubblica di tutto il mondo… Come – ci si è chiesti – proprio nel luogo più santo, la basilica della Resurrezione, i cristiani arrivano alle mani? Come è possibile che le differenze culturali e le ruggini della Storia siano più forti della fede nell’unico Dio e nel Figlio che ha sconfitto la morte?
Per aiutarci a capire quale sia oggi la situazione delle Chiese e del cristianesimo in Terra Santa è arrivato da qualche settimana in libreria un utilissimo volume: Guida alle comunità cristiane di Terra Santa. Autore è Pier Giorgio Gianazza, un sacerdote salesiano che da diversi decenni vive e insegna tra Gerusalemme e Betlemme.
Il volume, edito dalle Dehoniane di Bologna, si segnala subito al lettore per lo stile chiaro e per la trattazione esauriente. La presentazione affronta subito il punctum dolens della divisione delle Chiese in Terra Santa, ponendo la domanda che tutti i pellegrini, davanti alla realtà del Santo Sepolcro, si pongono: «Ma dov’è l’unità della Chiesa di Cristo? Perché proprio qui dove Gesù è morto per tutti, riunendo i figli di Dio dispersi, ci tocca assistere a questo scandalo?». Nei capitoli che seguono don Gianazza cerca di rispondere a questa provocazione, offrendo un’interessante panoramica generale delle questioni sul tappeto e delle motivazioni storiche, teologiche ed ecclesiologiche che stanno alla base delle divisioni. Nei capitoli successivi presenta poi le varie Chiese di Terra Santa: la Chiesa ortodossa, le antiche Chiese d’Oriente (armena, sira, copta, etiopica), la Chiesa cattolica nella varietà dei suoi riti (latino, armeno-cattolico, melchita, maronita, siro-cattolico, caldeo) e, infine, le Chiese protestanti.
Un capitolo molto interessante è dedicato agli ebrei messianici e ai cristiani sionisti, due realtà emergenti – anche se a nostro avviso non assimilabili automaticamente al cristianesimo – nella realtà religiosa della Terra Santa. Il volume si conclude con un capitolo dedicato all’ecumenismo nei Luoghi Santi, dove l’autore cerca di dar conto del clima nuovo (nonostante gli incidenti di percorso e il perdurare di pregiudizi) che si respira tra le varie comunità cristiane, improntato alla condivisione e alla collaborazione. Come dire: la situazione è a volte difficile, ma non mancano segni di speranza sul cammino dell’unità delle Chiese.
Il libro – più che una Guida nel senso classico del termine è vero e proprio vademecum – offre anche, in conclusione, tavole cronologiche e statistiche. Queste ultime, purtroppo, destinate a invecchiare rapidamente a causa dell’emigrazione che le comunità cristiane di Terra Santa patiscono sia per ragioni economiche sia per il permanere del conflitto israelo-palestinese.