Donne e uomini di buona volontà sono invitati a pregare per la pace, la giustizia e la sicurezza in Terra Santa durante l'ormai prossima stagione natalizia, ma anche ad inviare preghiere speciali o messaggi di pace a Betlemme. Lo scopo del progetto è di contribuire a rompere l'isolamento di molte persone che vivono nella regione. L'iniziativa quest'anno è promossa dal Consiglio ecumenico delle Chiese (Cec) e dal Forum ecumenico d'Israele e Palestina. L'invio organizzato di messaggi e speciali preghiere nella regione è stato lanciato nel dicembre 2000.
(e.p.) – Donne e uomini di buona volontà sono invitati a pregare per la pace, la giustizia e la sicurezza in Terra Santa durante l’ormai prossima stagione natalizia, ma anche ad inviare preghiere speciali o messaggi di pace a Betlemme. Lo scopo del progetto è di contribuire a rompere l’isolamento di molte persone che vivono nella regione. L’iniziativa quest’anno è promossa dal Consiglio ecumenico delle Chiese (Cec) e dal Forum ecumenico d’Israele e Palestina. L’invio organizzato di messaggi e speciali preghiere nella regione è stato lanciato nel dicembre 2000.
«Una volta ancora quest’anno, le celebrazioni natalizie avverranno in un clima difficile per i popoli della Terra Santa – recita un comunicato del Cec emesso il 18 novembre -. Eppure Betlemme, il luogo in cui nacque Gesù Cristo, continua ad essere innanzitutto una città di pace. E anche in questi tempi difficili ci sono molti individui e gruppi che non vogliono rinunciare alla speranza».
Il testo aggiunge che la gente «continua a ricercare modalità non violente per rivendicare i propri diritti e lavorare per un futuro giusto e di pace per israeliani e palestinesi». Invita inoltre individui, comunità, Chiese, congregazioni e organizzazioni di tutto il mondo «ad inviare a Betlemme per posta elettronica auguri d’Avvento e di Natale e preghiere per la pace e la giustizia».
Questi auguri e preghiere verranno stampati e consegnati come messaggi personali, o come materiali educativi (nelle scuole), ma anche utilizzati durante momenti di preghiera interconfessionali (nei luoghi di culto) e nella neonata Casa della pace dell’Istituto educativo arabo (Arab Educational Institute), che sorge a Betlemme nei pressi della tomba di Rachele e dirimpetto al «muro di separazione» voluto dagli israeliani.
Gli auguri e le preghiere, spiegano i promotori dell’iniziativa, possono anche contenere idee e suggerimenti per azioni non violente.
Non vi è un’adesione ufficiale da parte cattolica a questa iniziativa, ma il progetto è sostenuto da una varietà di organismi locali e internazionali, tra cui Pax Christi International.
Chi vorrà prendervi parte è invitato ad inviare il proprio messaggio entro il 25 dicembre 2008 (Natale per i cristiani d’Occidente) e/o il 7 gennaio 2009 (Natale per le Chiese d’Oriente). Meglio scrivere in inglese, ma, se non è possibile, gli auguri e le preghiere possono anche essere formulati nella lingua madre del mittente.
L’indirizzo a cui inviare è quello dell’Arab Educational Institute: aei@p-ol.com
Sarà possibile leggere i messaggi pervenuti su questi due siti web: www.aeicenter.org e www.paxchristi.net