Andrzei Czarneki, stupefatto cittadino polacco, il giorno 16 novembre è stato accolto con gli onori di un capo di Stato, nella città palestinese di Betlemme. A riceverlo nella piazza della Natività, il ministro del Turismo palestinese, la signora Khouloud Daibes, il sindaco Victor Batarseh e i notabili della città. Bambini festanti in abiti tradizionali, danze e musiche folkloristiche. Secondo l'amministrazione palestinese, infatti, l'ignaro Andrei sarebbe stato il milionesimo turista a visitare Betlemme nel 2008. Un risultato storico per l'industria turistica palestinese.
(c.g.) – Andrzei Czarneki, stupefatto cittadino polacco, il giorno 16 novembre è stato accolto con gli onori di un capo di Stato, nella città palestinese di Betlemme. A riceverlo nella piazza della Natività, il ministro del Turismo palestinese, la signora Khouloud Daibes, il sindaco Victor Batarseh e i notabili della città. Bambini festanti in abiti tradizionali, danze e musiche folkloristiche. Secondo l’amministrazione palestinese, infatti, l’ignaro Andrei sarebbe stato il milionesimo turista a visitare Betlemme nel 2008. Un risultato storico per l’industria turistica palestinese.
L’industria turistica palestinese è sempre stata la più importante fonte di entrate dell’amministrazione locale. Nel 2000, sull’onda dell’Anno Santo, aveva toccato un «boom» quantificabile in 350 milioni di dollari di entrate annue per 12mila posti di lavoro attivi; proprio quell’anno erano giunti in Palestina un milione di turisti, 350mila dei quali avevano trascorso almeno 4 notti nelle 6mila camere d’albergo di strutture palestinesi. A causa del deteriorarsi dei rapporti tra Palestina e Israele e dello scoppio della seconda intifada, tuttavia, dopo il 2000 l’industria turistica palestinese avrebbe perso 670 milioni di dollari e la disoccupazione nel settore avrebbe toccato picco del 90 per cento. Il 2008 conferma invece un’importante inversione di tendenza , iniziata nel 2007: quest’anno, secondo la polizia turistica di Betlemme, oltre al milione di presenze già registrate, altri 250mila turisti potrebbero arrivare in città.
A conferma del positivo momento per l’industria turistica palestinese, si aggiunga il fatto che a fine ottobre una delegazione guidata dal ministro del Turismo palestinese, Khouloud Daibes, per la prima volta nella storia ha partecipato ad una fiera turistica internazionale negli Stati Uniti, precisamente nella città di Orlando (Florida), in occasione del World Religious Travel Expo 2008, l’Esposizione mondiale di turismo religioso.
«La situazione ci fa ben sperare per il futuro – ha affermato il ministro Daibes, in occasione della Fiera di Orlando -: rispetto all’anno scorso abbiamo visto un incremento del 120 per cento del flusso turistico. Il risultato del milione di turisti dipende dai risultati nel mantenimento della sicurezza da parte dell’amministrazione e anche dall’apertura di nuovi mercati, come quello dell’Est Europeo e della Russia; pellegrini che hanno aspettato tanti anni per poter venire a visitare i Luoghi Santi e che adesso cerchiamo di accontentare». Un aspetto importante è dato dal fatto che la categoria di visitatori è sempre meno composta da turisti mordi-e-fuggi, e sempre più da persone che decidono di fermarsi per un certo periodo: «Solitamente i turisti rimangono nelle nostre strutture per più di una notte – ha continuato il ministro -. Fino a qualche anno fa, invece, visitavano i Luoghi Santi e se ne andavano in giornata. Vorremmo vedere cambiare sempre di più questa tendenza». Non a caso al milionesimo turista Andrei, arrivato a Betlemme con un pullman di pellegrini, l’amministrazione ha regalato un pernottamento gratuito in uno degli alberghi palestinesi della città.
Anche la Borsa internazionale del turismo di Milano (Bit), che si svolgerà dal 19 al 22 febbraio 2009, dedicherà al turismo religioso uno spazio di particolare importanza. Il giorno 20 febbraio si svolgerà un workshop sul turismo religioso per cui è attestata la partecipazione di almeno 60 operatori selezionati della domanda (incaricati diocesani, agenzie di viaggi, animatori parrocchiali) e 150 dell’offerta (centri diocesani di accoglienza, luoghi di culto, destinazioni mete di pellegrinaggi, tra cui appunto gli operatori per la Terra Santa).