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Pizzaballa: «Dateci più solidarietà che aiuti materiali»

23/10/2008  |  Milano
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Pizzaballa: «Dateci più solidarietà che aiuti materiali»

«La Terra Santa ha bisogno di relazioni più che di aiuti materiali: la vostra vocazione è innanzitutto di raccontare l'esperienza che vivete in Terra Santa, in modo da far nascere amicizia verso chi abita nella terra di Gesù». È stato soprattutto un invito alla vicinanza e all'incontro, quello che padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, ha rivolto il 18 ottobre scorso a 50 rappresentanti di 18 associazioni di volontariato diverse: variegata platea dei partecipanti alla Prima giornata delle associazioni per la Terra Santa, organizzata presso il Centro di Terra Santa di Milano.


«La Terra Santa ha bisogno di relazioni più che di aiuti materiali: la vostra vocazione è innanzitutto di raccontare l’esperienza che vivete in Terra Santa, in modo da far nascere amicizia verso chi abita nella terra di Gesù». È stato soprattutto un invito alla vicinanza e all’incontro, quello che padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, ha rivolto il 18 ottobre scorso a 50 rappresentanti di 18 associazioni di volontariato diverse: variegata platea dei partecipanti alla Prima giornata delle associazioni per la Terra Santa, organizzata presso il Centro di Terra Santa di Milano.

Scopo della giornata: far incontrare con il Custode – e anche tra loro – le molte e diverse associazioni che lavorano per i popoli della terra di Gesù. Chi si occupa di minori ed educazione, chi di inviare aiuti sanitari; chi organizza viaggi di conoscenza e fraternità con i cristiani di Palestina, chi incontri e conferenze in Italia. Si tratta però in ogni caso di realtà disposte a confrontarsi, consapevoli di non essere sole a lavorare nella terra del Santo, e curiose di ascoltare l’esperienza degli altri. «È un bene cominciare a ritrovarsi tra associazioni; la giornata di oggi dice che tutti ne sentivamo il bisogno – ha osservato padre Pizzaballa -. E credo che sia importante continuare, pur nella libertà di ciascuno».

La giornata si è snodata in successivi momenti di conoscenza reciproca. E dal confronto sono nate idee, richieste di aiuto, proposte di collaborazione. Uno spazio tutto speciale è stato dedicato a due associazioni: Impegno Medio Oriente (Imo), che festeggia proprio quest’anno i 40 anni di attività; e Associazione di Terra Santa, ente ufficiale legato alla Custodia. «In questi 40 anni abbiamo cercato di condividere la vita del la gente – ha spiegato don Giampiero Alberti , prete della diocesi di Milano da sempre animatore di Imo -. Sono partito la prima volta per la Terra Santa nel ’68, da chierico. E da allora, senza creare strutture, liste, organizzazioni particolari, sono sempre tornato con gruppi di giovani che volevano approfondire e capire. In 40 anni sono scese 1.500 persone. Dai nostri gruppi sono usciti 6-7 preti e una decina di suore. Il Signore ci ha dato tanto». «La nostra missione è dedicarci alle pietre vive come alle pietre della memoria: ovvero, ai cristiani come ai luoghi santi – ha spiegato invece Tommaso Saltini di Associazione di Terra Santa, onlus legata alla Custodia -. Siamo un piccolo strumento che collabora volentieri con enti altre associazioni. Grande oggi è l’impegno a Betlemme e nell’ambito educativo».

Questo l’elenco completo delle associazioni che hanno partecipato alla giornata d’incontro: Associazione Romano Gelmini per i popoli della Terra Santa, Concittadini di Terra Santa operatori di Pace, Lavoratori Credenti, Pax Christi – campagna Ponti non muri, Impegno Medio Oriente, Lattine in solidarietà, Nova Jerusalem, Ponte di pace, Gruppo di Cermenate, Pattuglia Terrasanta Agesci Toscana, Associazione di Terra Santa – progetto Ponti per la Pace, Amici di Nevè Shalom-Wahat as salam, Progetto Senza confini – pastorale giovanile della diocesi di Milano, Associazione Oasi di pace, Mondo X, Amici di Cocca Veglie, Tavola per la Terra Santa di Vicenza. Al termine i presenti si sono salutati con l’intenzione di ritrovarsi per una seconda giornata di incontro.

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