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Sul luogo in cui la tradizione colloca la casa di Anna e Gioachino, all'interno delle mura di Gerusalemme, sorge una delle perle dell'architettura crociata in Medio Oriente.

Sant’Anna chiesa crociata

Chiara Tamagno
16 giugno 2008
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Sant’Anna chiesa crociata

La storia della nascita di Maria non è raccontata nei Vangeli, ma dal protovangelo di san Giacomo (II sec. d.C.) sappiamo quanto i suoi genitori, Anna e Gioacchino, avessero atteso e pregato per ottenere un figlio da Dio, al punto che Gioacchino si ritirò nel deserto per quaranta giorni per questa grazia. Al suo ritorno ebbe l’annuncio che la moglie Anna era in dolce attesa ed essi decisero di chiamare la figlia Maria, «amata da Dio». Benché non ci siano fonti canoniche, il culto di sant’Anna è molto diffuso sia in Oriente sia in Occidente: a lei ricorrono le donne per chiedere un parto felice, un figlio sano e latte sufficiente per poterlo allevare. È patrona di molti mestieri legati alle funzioni casalinghe, tra cui i lavandai e le ricamatrici.

Nel luogo dove la tradizione colloca la casa di Anna e Gioacchino e dunque la nascita di Maria, sorse già in epoca bizantina una chiesa, sul cui perimetro venne eretta nei primi anni del XII secolo un’imponente basilica: austera, elegante, disadorna secondo lo stile crociato. Nel 1192 il Saladino la fece trasformare in scuola di diritto islamico, anche se i sotterranei furono sempre frequentati dai cristiani che qui veneravano la memoria della famiglia della Vergine Maria. Solo nel 1856 gli ottomani cedettero l’intero complesso ai francesi, in cambio del loro aiuto nella guerra di Crimea. Affidata ai Padri Bianchi, la chiesa di Sant’Anna fu accuratamente restaurata tanto che oggi è considerata da molti la più bella chiesa crociata del Medio Oriente. Non solo. Grazie alla disposizione delle navate, spoglie di arredo, la chiesa offre una cassa acustica di grande suggestione: ecco perché capita spesso di ascoltare l’armonia dei canti improvvisati dai pellegrini o veri e propri concerti, dove anche poche voci risuonano di meravigliosa armonia.

Probabilmente la parte absidale è la più antica, costruita con pietre più piccole, mentre la parte della facciata invece fu costruita più recentemente con pietre più grosse. Dopo aver percorso circa metà della navata meridionale si scende nella cripta dove è venerata la nascita della Vergine Maria.

La chiesa di Sant’Anna è inserita in un vasto complesso comprendente anche i resti della piscina probatica, dove è ambientato il racconto della guarigione del paralitico (Gv 5, 2-15).

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