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Un’antologia di scritti antisemiti

Carlo Giorgi
15 maggio 2008
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Un’antologia di scritti antisemiti

«La conoscenza diretta degli "argomenti" degli antisemiti è la miglior difesa contro l'antisemitismo». Lo scriveva nel 1964 lo storico Renzo De Felice, nella sua prefazione alla prima edizione del volume Sull'antisemitismo di Roberto Piperno. E lo si può ripetere a maggior ragione ora, avendo tra le mani la nuova edizione del libro. L'autore, nato a Roma nel 1938 e sopravvissuto alle persecuzioni razziali, si occupa da sempre delle problematiche della realtà ebraica. In questa edizione il volume è arricchito da nuovi testi e da un'analisi storica maggiormente approfondita.


«La conoscenza diretta degli "argomenti" degli antisemiti è la miglior difesa contro l’antisemitismo». Lo scriveva nel 1964 lo storico Renzo De Felice, nella sua prefazione alla prima edizione del volume Sull’antisemitismo di Roberto Piperno. E lo si può ripetere a maggior ragione ora, avendo tra le mani la nuova edizione del libro, appena uscita dai tipi dell’editrice La Giuntina.

L’autore, nato a Roma prima della seconda guerra mondiale e sopravvissuto alle persecuzioni razziali, è uno studioso che si occupa da sempre delle problematiche della realtà ebraica con particolare attenzione alla memoria della shoah.

Il suo libro è da non perdere, specie se non siete specialisti della materia. Rispetto all’edizione del ’64 – che pure fu una novità assoluta nel panorama editoriale italiano – il volume è arricchito da nuovi testi e da un’analisi storica maggiormente approfondita. Costituiscono la lunga introduzione alla parte più propriamente antologica, oltre cento pagine di storia dei testi antisemiti (dall’impero di Costantino fino ai giorni nostri). Piperno mantiene l’introduzione originaria, pubblicata già nella prima edizione del volume, che traccia la storia della letteratura antiebraica fin dall’alto Medio Evo, dedicando molte pagine in particolare al periodo post illuminista, fino ai rigurgiti antiebraici successivi alla seconda guerra mondiale. Ma a questa prima introduzione oggi l’autore aggiunge una consistente «seconda» parte, che arricchisce il testo di un’analisi ragionata degli ultimi sessant’anni di pubblicazioni sull’antisemitismo.

La parte antologica è «storia», da non dimenticare, della società occidentale degli ultimi 200 anni. Il lavoro di selezione di testi operato da Piperno ha la capacità di immergere il lettore nel clima antiebraico che giustificò la shoah e, ancora oggi, ravviva i pregiudizi contro gli ebrei. Dal primo testo di Edouard Grumont, scrittore francese dell’800 iniziatore dell’antisemitismo d’oltralpe ad un articolo del 1890 della Civiltà Cattolica, storica rivista dei gesuiti italiani, che rivela il punto di vista – tramontato definitivamente con il concilio Vaticano II – nella mentalità popolare cattolica. Da un articolo di Giovanni Preziosi, politico e massimo esponente italiano dell’antisemitismo, ad un agghiacciante intero capitolo del libro-manifesto di Adolf Hitler, La mia vita, pubblicato in Italia nel 1941. Dal celeberrimo falso del "Protocollo dei savi anziani di Sion, testo confezionato ad arte all’inizio del secolo XIX dalla polizia segreta russa per sostenere i pogrom dell’Est; fino allo statuto del movimento islamico Hamas scritto nel recente 1988: documento in cui, in modo incredibile e grottesco, lo stesso falso Protocollo dei savi anziani di Sion viene citato come testo autentico, a supporto della tesi dell’insita malvagità del popolo ebraico.

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