«Il volto dell'altro» è il tema del Religion Today Film Festival 2008. Il programma dell'undicesima edizione della rassegna, in cartellone dal 16 al 29 ottobre prossimi, si snoderà lungo un itinerario che parte da Trento, città di origine della manifestazione, passa per Bolzano, Ferrara e Nomadelfia fino ad arrivare a Roma. Molte delle novità di questa edizione riguardano la Terra Santa, punto d'incontro per eccellenza dei culti monoteisti. In arrivo pellicole dalla Cineteca di Gerusalemme. In cantiere anche uno speciale appuntamento nel 2009: l'incontro conviviale tra gli operatori del cinema in Siria, presso il monastero di Deir Mar Musa, situato nel deserto a nord di Damasco, nella terra della conversione dell'apostolo «comunicatore».
Sarà «Il volto dell’altro» il tema del Religion Today Film Festival 2008. Il programma dell’undicesima edizione della rassegna, in cartellone dal 16 al 29 ottobre prossimi, si snoderà lungo un itinerario che parte da Trento, città di origine della manifestazione, passa per Bolzano, Ferrara e Nomadelfia fino ad arrivare a Roma. La novità di quest’anno è costituita proprio dalla tappa romana: cinque giorni di proiezioni e dibattiti che si concluderanno con la consegna dei premi della giuria internazionale. Teatro dell’evento nella capitale sarà la Facoltà di Scienze della comunicazione sociale della Pontificia università salesiana.
«È una grande opportunità di cui ringrazio il Festival», ha spiegato il decano della Facoltà don Franco Lever, intervenuto alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa. «Il nostro ateneo ha ospitato un’anteprima già nel 2007 e dopo questo primo contatto abbiamo deciso di rafforzare la collaborazione. Per tre giorni, al mattino, ci saranno le proiezioni di alcune opere in concorso e il dibattito aperto a tutti gli studenti delle università romane, mentre nel pomeriggio si susseguiranno una serie di incontri sul legame tra cinema, religione e pace: importanti registi cristiani, islamici ed ebrei si confronteranno con i giovani».
I numeri presentati dalla direttrice del Festival Lia Beltrami preannunciano un’edizione molto ricca. «Fino ad oggi sono state presentate 95 opere per le diverse sezioni del concorso: film a soggetto, cortometraggio e documentario. Contiamo di arrivare a quota 200 lavori, tra i quali la commissione selezionatrice sceglierà una cinquantina di film per la fase finale».
La ricchezza del festival non si misura però solo sulla quantità dei partecipanti. Continua la Beltrami: «Il tema di fondo di questa edizione è quello della convivialità delle differenze, da riconoscere ed apprezzare contemplandole nel volto dell’altro, di chi ci sta di fronte, anche se crede in modo diverso dal nostro. Per questo l’incontro è alla base di Religion Today fin dal suo debutto. Nel percorso del festival coinvolgeremo tantissime persone pronte a confrontarsi. Innanzitutto molti amici del mondo del cinema e della comunicazione che si riuniranno nella casa dei Passionisti al Celio, a Roma per dare vita a un laboratorio di convivenza nel quale si alterneranno dibattito culturale e preghiera, ciascuno secondo la propria confessione. E poi le comunità di lingua italiana, tedesca e ladina a Bolzano, gli studenti delle scuole superiori a Ferrara e i ragazzi della città di don Zeno Saltini a Nomadelfia».
Toccherà proprio ai giovani ferraresi e nomadelfi assegnare due premi speciali. I primi attribuiranno un riconoscimento al film che più si presterà a un dibattito a scuola; i secondi saranno i giudici del Religi[ON-AIR], un concorso riservato agli under 20 che selezionerà due spot che diventeranno la sigla del festival.
Sono tante le personalità coinvolte e le relazioni intessute nei dieci anni di vita del Religion Today. Molte di queste riguardano la Terra Santa, punto d’incontro per eccellenza dei culti monoteisti. È don Massimo Manservigi, presidente del festival, a confermarcelo esplicitamente: «Si tratta di un rapporto privilegiato che si articola in molti modi. Lavoriamo con la Cineteca di Gerusalemme e in particolare con Rabbi Mordechai Vardi, responsabile della scuola di cinema, dalla quale arrivano la gran parte dei lavori in concorso relativi al mondo ebraico. C’è una grande amicizia con Abdul Aziz Bukhari, capo della comunità Sufi della Città santa, sempre disponibile soprattutto all’incontro con gli studenti. E stiamo iniziando a prendere contatti con le chiese cristiane di Terra Santa, grazie all’aiuto della Congregazione vaticana per le chiese orientali e del suo prefetto, il cardinale Leonardo Sandri». In più, per l’anno paolino ormai alle porte, è in cantiere un altro appuntamento che guarda a oriente: nel 2009 l’incontro conviviale tra gli operatori del cinema farà tappa in Siria, nel monastero di Deir Mar Musa, situato nel deserto a nord di Damasco, nella terra della conversione dell’apostolo «comunicatore».