Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia

Il sogno di Dublino: basta bombe a grappolo!

19/05/2008  |  Milano
email whatsapp whatsapp facebook twitter versione stampabile
Il sogno di Dublino: basta bombe a grappolo!
Una bomba giunta al suolo senza esplodere con i suoi ordigni a grappolo ancora in pancia.

Si è aperta oggi a Dublino (Irlanda) la conferenza internazionale per la messa al bando delle bombe a grappolo. L'appuntamento diplomatico, a cui prendono parte delegazioni inviate da un centinaio di governi, si concluderà il 30 maggio ed è l'ultima tappa di un processo avviato nel 2007 a Oslo, su iniziativa di una cinquantina di Paesi, nell'intento di concludere un trattato internazionale per la totale messa al bando di produzione, stoccaggio e utilizzo delle bombe a grappolo. Papa Benedetto XVI ne ha parlato ieri a Genova, auspicando che da Dublino emerga «uno strumento forte e credibile». Ma non è detto che sia così.


(g.s.) – Ieri, 18 maggio, in piazza Matteotti a Genova, Benedetto XVI, al termine dell’Angelus domenicale, ha portato l’attenzione degli ascoltatori su un appuntamento apertosi quest’oggi in Irlanda.

«Vorrei ora ricordare – ha detto il Papa – un importante evento che avrà inizio domani a Dublino: la Conferenza diplomatica sulle munizioni a grappolo, convocata allo scopo di produrre una Convenzione che interdica questi micidiali ordigni. Auspico che, grazie alla responsabilità di tutti i partecipanti, si possa giungere ad uno strumento internazionale forte e credibile: è necessario infatti rimediare agli errori del passato ed evitare che si ripetano in futuro. Accompagno con la mia preghiera le vittime delle munizioni a grappolo e le loro famiglie, nonché quanti prenderanno parte alla Conferenza, formulando i migliori auguri di successo».

La Conferenza internazionale di Dublino, con un centinaio di governi partecipanti, si concluderà il 30 maggio ed è l’ultima tappa di un processo avviato nel 2007 a Oslo, su iniziativa di una cinquantina di Paesi, che puntavano a concludere un trattato internazionale per la messa al bando della produzione, dello stoccaggio e dell’utilizzo delle bombe a grappolo.

I micidiali ordigni vengono scaricati su obbiettivi militari tramite l’aviazione o l’artiglieria. Prima di raggiungere il suolo le bombe esplodono disseminando il terreno di centinaia di ordigni più piccoli. Secondo le stime di molti esperti 4 ordigni su 10 restano inesplosi e finiscono per costituire una micidiale minaccia per la popolazione civile, del tutto analoga a quella delle mine antipersona dichiarate fuorilegge – dopo una lunga campagna di sensibilizzazione a livello planetario – con il trattato di Ottawa del 1997. Si calcola che il 60 per cento dei civili mutilati o uccisi dalle bombe a grappolo siano bambini.

Nonostante le speranze di molti e gli auspici del Papa non è sicuro che da Dublino possano venire buone notizie. Alcuni governi vorrebbero introdurre distinguo e limitazioni al bando totale. E in ogni caso sono assenti – così come accade per il citato trattato di Ottawa – i principali produttori e utilizzatori di questi ordigni: Stati Uniti, Cina, Russia, India, Pakistan e Israele. Le forze armate israeliane hanno fatto largo impiego di bombe a grappolo anche nel conflitto del 2006 contro gli Hezbollah nel sud del Libano.

La voce di un silenzio sottile
Johannes Maria Schwarz

La voce di un silenzio sottile

Un cercatore di Dio racconta
Il giardino segreto
Roberta Russo

Il giardino segreto

L’Albero del Natale e gli altri simboli della tradizione
David Maria Turoldo
Mario Lancisi

David Maria Turoldo

Vita di un poeta ribelle