Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia

Cristiani, diplomazia e discriminazione

Giuseppe Caffulli
20 maggio 2008
email whatsapp whatsapp facebook twitter versione stampabile

A fine marzo un sacerdote francescano, membro di un gruppo di pellegrini studenti di teologia a Roma, è stato respinto alla frontiera dai servizi di sicurezza israeliani. Pur avendo i documenti in regola, il sacerdote è stato rispedito a Roma. Unica colpa: essere cittadino del Pakistan, Paese a maggioranza musulmana che non ha rapporti diplomatici con Israele.

Lo stato di perenne tensione con i Paesi a maggioranza musulmana crea una situazione davvero paradossale per le minoranze cristiane, che non possono recarsi in Israele neppure per questioni religiose. Se si escludono Giordania, Egitto, Turchia, Mauritania e Albania, Israele non viene riconosciuto da nessun Paese a maggioranza musulmana.

Ad oggi sono una trentina (31 per l’esattezza, comprese Cuba e Corea del Nord) le nazioni del mondo che non hanno relazioni ufficiali con lo Stato ebraico. Tra questi Paesi ve ne sono alcuni nei quali la presenza cristiana è tutt’altro che trascurabile. Basti pensare al Sudan (circa 3 milioni di fedeli), alla Siria (almeno 750 mila), all’Iraq (circa mezzo milione), al Libano (un milione e 300 mila), al Pakistan (10 milioni).

Il riconoscimento d’Israele e l’avvio di rapporti diplomatici in cambio della pace con i palestinesi, del ritiro israeliano dai Territori occupati e del ritorno dei profughi (in pratica la proposta dell’Arabia Saudita ribadita nel Vertice della Lega araba di Damasco a fine marzo) significherebbe anche per milioni di cristiani la fine di un’inammissibile discriminazione.

I cristiani pakistani stanno facendo pressione perché il governo di Islamabad arrivi a stabilire pieni rapporti diplomatici con Israele. Nel 2004 si era aperto un piccolo spiraglio, subito sbarrato dalle frange fondamentaliste pakistane. Ora, nell’anno del sessantesimo dalla nascita di Israele, qualcuno torna a sperare.

Abbonamenti

Per ricevere la rivista Terrasanta (6 numeri all’anno) la quota d’abbonamento è di 32,00 euro. Disponibile, a 22,00 euro, anche la versione digitale in formato pdf.

Maggiori informazioni
L'indice delle annate

Ai nostri abbonati e lettori più assidui potrà tornare utile l’indice generale della nuova serie di Terrasanta dal 2006 al 2023.

Il file consente di cercare gli articoli, gli autori e i temi che interessano di più e individuare i numeri e le pagine in cui sono stati pubblicati.

Consulta l'indice
Un saggio di Terrasanta

Vuoi farti un’idea del nostro bimestrale?
Ti mettiamo a disposizione un numero del 2023.
Buona lettura!

Sfoglia il numero
Newsletter

Ricevi i nostri aggiornamenti

Iscriviti
La voce di un silenzio sottile
Johannes Maria Schwarz

La voce di un silenzio sottile

Un cercatore di Dio racconta
Il giardino segreto
Roberta Russo

Il giardino segreto

L’Albero del Natale e gli altri simboli della tradizione
David Maria Turoldo
Mario Lancisi

David Maria Turoldo

Vita di un poeta ribelle