Un’ampia distesa erbosa tra ulivi e cipressi fa da cornice a un gioiello antico ancora ottimamente conservato: la sinagoga di Bar’am, situata nell’estremo nord di Israele, quasi al confine libanese. Fu meta di pellegrinaggi nel Medioevo per la festa di Purim, perché qui una tradizione colloca la tomba della regina Ester.
La storia di questo insediamento è piuttosto incerta, ma è evidente anche la presenza cristiana: Kefar Bar’am fu villaggio dei cristiani maroniti, che venne fatto evacuare nel 1948 dall’esercito israeliano. Poco distante dalla sinagoga, c’è ancora la chiesa, di architettura recente, oggi aperta solo in occasione di feste speciali.
La sinagoga è una delle meglio conservate in Israele: la porta di ingresso è rivolta verso Gerusalemme, secondo l’orientamento tipico delle sinagoghe della Galilea, e le decorazioni dell’architrave sono particolarmente suggestive. L’arco maestoso del portale principale conserva la bellezza di un elegante cesello, scalpellato dallo scultore sulla grigia pietra lavica: una serie di grappoli d’uva, di piccole anfore, di motivi floreali. Anche all’interno è possibile ricostruire l’antico impianto a triplice colonnato che convergeva sul lato sud, dove probabilmente era posta l’arca. Gli archeologi non trovarono tracce della localizzazione dell’arca, ma una statua raffigurante un maestoso leone fa pensare che l’Arca troneggiasse lì accanto, appunto sul lato sud.
Nel 1865 un gruppo di ricercatori inglesi scoprì una seconda sinagoga a Bar’am, più piccola, ad appena 300 metri dalla precedente, ma di cui restano solo le fondamenta. Il pezzo forse più interessante, l’architrave, è oggi conservato al Museo del Louvre. Si legge infatti la scritta incisa dall’autore: «Pace in questo luogo e in tutto Israele. Yosef Halevi figlio di Levi ha fatto quest’architrave. La sua opera sia benedetta. Pace».
Bar’am, oggi parco nazionale, conserva questo spirito di pace. Il visitatore sente il richiamo della storia e dell’arte e l’invito a sostare per godere di questa bellezza preservata dallo scorrere dei secoli.