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I Territori palestinesi cercano investitori

15/03/2008  |  Ramallah
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I Territori palestinesi cercano investitori
Tony Blair (sinistra) e Salam Fayyad durante la conferenza stampa di Ramallah.

Open for business, «Aperti agli affari». Sono i Territori palestinesi come li immaginano e li vogliono Tony Blair, inviato speciale del Quartetto per il Medio Oriente (Onu, Usa, Unione Europea e Russia), e Salam Fayyad, il primo ministro dell'Autorità nazionale palestinese (Anp).  Così li hanno presentati durante un incontro con la stampa convocato l'11 marzo per annunciare la Conferenza per gli investimenti in Palestina, in calendario dal 21 al 23 maggio prossimo a Betlemme. «Invitiamo il mondo a questa festa» ha detto Fayyad, che ha proseguito: «Dal profondo della nostra sofferenza, noi palestinesi siamo determinati a costruire lo Stato nonostante tutti gli ostacoli».


(g.s.) – Open for business, «Aperti agli affari». Sono i Territori palestinesi come li immaginano e li vogliono Tony Blair, inviato speciale del Quartetto per il Medio Oriente (Onu, Usa, Unione Europea e Russia), e Salam Fayyad, il primo ministro dell’Autorità nazionale palestinese (Anp).

Così li hanno presentati durante un incontro con la stampa convocato l’11 marzo a Ramallah per annunciare la Conferenza per gli investimenti in Palestina, in calendario dal 21 al 23 maggio prossimo a Betlemme.

«Invitiamo il mondo a questa festa» ha detto Fayyad, che ha proseguito: «Dal profondo della nostra sofferenza, noi palestinesi siamo determinati a costruire lo Stato nonostante tutti gli ostacoli».

Blair ha presentato l’appuntamento internazionale di maggio come il partner, sul versante del settore privato, della Conferenza dei Paesi donatori riunitasi a Parigi nel dicembre scorso, durante la quale i governi partecipanti hanno promesso di versare 7,7 miliardi di dollari all’Autorità nazionale palestinese per un piano triennale di potenziamento e ricostruzione della sua economia.

Fayyad e Blair hanno invitato anche Israele a fare la sua parte, soprattutto rimuovendo le restrizioni alla libertà di movimento nei Territori palestinesi.

« Dobbiamo creare – ha detto Blair – le condizioni sul terreno che consentano alle parti e, ancor più, alla popolazione palestinese di credere che c’è una reale prospettiva di cambiamento. Oggi esiste un divario di credibilità tra quello che i negoziatori discutono e quello che la gente vede nella vita di tutti i giorni».

I primi destinatari dell’iniziativa di maggio sono la diaspora palestinese e il mondo degli affari arabo, ma anche tutti gli investitori regionali e internazionali potenzialmente interessati. Il messaggio rivolto loro è «Potete far affari in Palestina».

Molteplici gli obiettivi immediati che il governo dell’Anp e lo stesso Blair sperano di poter conseguire a Betlemme: dimostrare l’impegno ai più alti livelli politici palestinesi nel facilitare investimenti volti alla crescita dell’economia palestinese; informare i potenziali investitori sulle opportunità a loro disposizione; promuovere occasioni per investire nei vari settori economici; sfatare alcune diffuse percezioni su cosa significhi far affari in Palestina; creare relazioni tra il mondo degli affari palestinese e quello internazionale; avviare un dialogo tra governo, imprenditoria palestinese e imprenditoria internazionale.

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