Cristiani nella trappola irachena
Dopo lo scoppio della guerra, centinaia di migliaia di cristiani iracheni sono fuggiti dalla madre patria, rifugiandosi in Sirima Giordania, Libano... Ma nell'Iraq post Saddam sopravvive ancora, spesso dimenticata dai media occidentali, una tenace comunità dalla tradizione millenaria. Sono i cristiani iracheni: credenti a rischio perpetuo di «dhimmitudine», cioè di «sottomissione, la condizione a cui i non musulmani sono costretti nei Paesi islamici; fedeli a Cristo che, nonostante la guerra civile, l'occupazione e il predominio ideologico e religioso dell'islam, cercano di vivere uniti alla Chiesa universale.
Dopo lo scoppio della guerra, centinaia di migliaia di cristiani iracheni sono fuggiti dalla madre patria, rifugiandosi in Siria, Giordania, Libano… Ma nell’Iraq post Saddam sopravvive ancora, spesso dimenticata dai media occidentali, una tenace comunità dalla tradizione millenaria. Sono i cristiani iracheni: credenti a rischio perpetuo di «dhimmitudine», cioè di «sottomissione, la condizione a cui i non musulmani sono costretti nei Paesi islamici; fedeli a Cristo che, nonostante la guerra civile, l’occupazione e il predominio ideologico e religioso dell’islam, cercano di vivere uniti alla Chiesa universale.
Ne discutono:
Monsignor Jean Benjamin Sleiman
arcivescovo latino di Baghdad
e autore del libro Nella trappola irachena
Fulvio Scaglione
vice-direttore di Famiglia Cristiana
Presso il
Centro di Terra Santa
via G. Gherardini 5 – Milano
tel. 02.345.92.679
Incontro aperto al pubblico, gradita prenotazione.