Hanno lasciato Roma il 28 dicembre e resteranno in Terra Santa fino al 5 gennaio. Compongono uno dei gruppi di pellegrini più singolari tra quelli che in questi giorni muovono i loro passi nella terra natale del Risorto. Sono circa 150 membri dell'Azione Cattolica di vari Paesi del mondo, coordinati dalla Fiac e partiti da Roma tutti insieme per un pellegrinaggio internazionale che raccoglie giovani rappresentanti provenienti da Africa, America, Asia ed Europa.
(g.s.) – Hanno lasciato Roma il 28 dicembre e resteranno in Terra Santa fino al 5 gennaio. Compongono uno dei gruppi di pellegrini più singolari tra quelli che in questi giorni muovono i loro passi nella terra natale del Risorto.
Sono circa 150 membri dell’Azione Cattolica di vari Paesi del mondo, partiti da Roma tutti insieme per un pellegrinaggio internazionale che raccoglie giovani rappresentanti provenienti da Africa, America, Asia ed Europa. Il continente più rappresentato è l’Europa, con una quarantina di partecipanti. Fanno la parte del leone l’Italia e la Romania, dove l’Azione Cattolica è stata fondata solo negli anni Novanta, dopo la caduta del regime di Ceaucescu. Ma vi sono anche francesi, bosniaci, bulgari, maltesi, spagnoli, ucraini e polacchi.
L’America Latina ha inviato una ventina di persone da Argentina, Colombia, Costa Rica, Messico, Nicaragua, Perù, Venezuela e Cile. Una quindicina i pellegrini africani, da Burundi, Kenya, Repubblica Democratica del Congo, Ruanda, Uganda e Mali. L’Asia non è solo il continente ospitante – i giovani pellegrini del Coordinamento giovani della Fiac, il Forum Internazionale di Azione Cattolica incontrano in Terra Santa altri membri dell’associazione con cittadinanza israeliana e palestinese – ma è rappresentata anche da uno o due pellegrini di nazioni come Cina, Myanmar e Filippine.
In Terra Santa i pellegrini soggiornano in modo molto spartano a Betlemme, dove dormono in sacco a pelo, nel centro sportivo recentemente inaugurato, e a Nazareth dove verranno accolti da alcune famiglie.
Dunque la visita ai santuari e l’incontro con varie personalità religiose e civili della Terra Santa avverranno a partire da queste due città. È particolarmente significativa la scelta di pernottare a Betlemme anche a costo di dover anticipare la levata mattutina per riuscire a rispettare il programma. Dopo la costruzione del Muro israeliano che circonda la città e impone di sottoporsi ai controlli di sicurezza, i gruppi di pellegrini preferiscono non soggiornare a Betlemme che le poche ore necessarie alla visita dei principali santuari.
L’idea di un pellegrinaggio internazionale giovanile in Terra Santa – spiega Maria Grazia Tibaldi della Segreteria Fiac, a Roma – è nata da quegli stessi giovani di Azione Cattolica che presero parte alla Giornata mondiale della gioventù di Colonia (2005) dopo aver ascoltato la testimonianza di mons. Giacinto Boulos Marcuzzo, ausiliare del patriarca latino di Gerusalemme per l’area di Nazareth.
Momento particolarmente significativo del pellegrinaggio è proprio la giornata del 31 dicembre-1 gennaio, col momento di festa e riflessione in cui i giovani pellegrini si confrontano con i coetanei di Terra Santa sul tema scelto da Benedetto XVI per la giornata mondiale per la pace: Famiglia umana, comunità di pace.
Tra gli altri, accompagnano i giovani di Azioni Cattolica la responsabile del Coordinamento giovani Oana Tuduce (presidente dell’Ac rumena) e alcuni sacerdoti italiani, tra cui il nuovo assistente generale, il vescovo di Palestrina mons. Domenico Sigalini.