All’ombra di Gerusalemme
L’origine del monachesimo in Terra Santa è avvolta da un certo mistero. Alcuni, seguendo in ciò la tradizione patristica, lo vogliono un prodotto d’importazione dall’Egitto, dove sarebbe nato e da dove si sarebbe poi diffuso in tutto il vicino Oriente; altri, invece, presentano il monachesimo come un fenomeno che si sarebbe manifestato in maniera più o meno indipendente e simultaneamente in diversi luoghi. In effetti, benché il monachesimo egiziano con le sue grandi figure Antonio (circa 250-356) e Pacomio (circa 290-346) sia anteriore, è un fatto che il monachesimo siriano e mesopotamico abbia sviluppato caratteristiche proprie e originali. Alla Terra Santa, poi, appartiene il primo caso noto di un cristiano ritiratosi in eremitaggio: è quello del vescovo Narcisso di Gerusalemme (circa 170-215), che all’inizio del III secolo, disgustato per una calunnia, si sarebbe ritirato in solitudine nel deserto . Anche la Vita di Caritone racconta della presenza di eremiti nei pressi del Mar Morto ancor prima che il santo avesse fondato il suo primo monastero (intorno al 330). Tuttavia, non c’è una continuità reale tra questi fenomeni sparsi e il monachesimo che prenderà piede nel corso del IV secolo in Palestina.
In questo servizio (la versione integrale è nelle 16 pagine centrali della rivista su carta) ci vogliamo accostare alla storia e alla ricchezza di questa tradizione monastica che affonda le sue origini nei primi secoli cristiani. E che merita di essere meglio conosciuta e apprezzata.