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Un romanzo sull’amore

Daniele Civettini
19 novembre 2007
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Un romanzo sull’amore

Si sviluppa entro la cornice dell'incontro tra il sultano e Francesco d'Assisi, nel 1219, il romanzo Come sigillo sul tuo cuore, del libanese Hafez Haidar, grande conoscitore della letteratura araba e accademico dell'Università di Pavia, uomo del dialogo che ha scelto di evidenziare i reali valori comuni di islam e cristianesimo tramite una rilettura di quell'incontro realmente avvenuto tra il santo di Assisi e Malik el-Kamil. Per dare rilievo all'importanza che ha agli occhi di Dio l'amore terreno tra uomo e donna, Francesco e il sultano gareggiano nel raccontare i grandi amori e le grandi passioni umane narrate dalle rispettive fonti spirituali.


Gerusalemme, 1219: tempo di crociate. Fuori dalle mura si vedono le tende dei soldati ricoperti di ferro che sciamano dall’oltremare per restituire a Cristo la dimora da cui è stato scacciato. Alla corte del Sultano Malik el-Kamil due famiglie, una ebrea e l’altra islamica, entrambe in preda al furore, trascinano davanti al giudizio del nipote del Saladino i loro adolescenti rampolli, che hanno il torto e la disavventura di amarsi anche se appartengono a fedi diverse. Che fare di loro? Il regnante è un magnanimo e benedirebbe l’unione dei due giovani, ma egli sa che il destino dei popoli si decide con le armi, e che gli affari e gli affetti dei sudditi sono inscritti nelle leggi, e che tanto le armi, quanto le leggi, sono le uniche declinazioni possibili della fede religiosa, vertice e sostanza della responsabilità di chi comanda.

Nella sala delle udienze, oltre al popolo e ad uno stuolo di dignitari e consiglieri, vestito di lana come un mistico sufi, c’è il grande Francesco d’Assisi, giunto in Terra Santa per convertire i musulmani. Egli ha sottratto alla morte il sultano rimasto vittima di una ronda di templari durante una sortita solitaria, e il sultano non difetta nella pratica della riconoscenza. Ecco perché il frate gode di tanto onore da poter aprire la sua bocca durante un giudizio del sovrano, rimettendone in gioco l’esito. Come fa?

Si sviluppa entro questa cornice il romanzo Come sigillo sul tuo cuore, del libanese Hafez Haidar, grande conoscitore della letteratura araba e accademico dell’Università di Pavia, uomo del dialogo che ha scelto di evidenziare i reali valori comuni di islam e cristianesimo tramite un’affascinante rilettura dell’incontro realmente avvenuto tra il santo di Assisi e Malik el-Kamil. Per dare rilievo all’importanza che ha agli occhi di Dio l’amore terreno tra uomo e donna, Francesco narra la storia di Isacco e Rachele. Ne nasce una sorta di tenzone che si protrae per giorni: Francesco e il sultano (che in fondo la pensa come il religioso) gareggiano nel raccontare i grandi amori e le grandi passioni umane narrate dalle rispettive fonti spirituali, il che equivale in più casi a riproporre con interessanti variazioni un patrimonio comune: è così per le vicende di Giobbe (Ayub) e della moglie; Davide e Betsabea, Giuseppe e la moglie di Potifarre, Abramo e Sara. C’è spazio anche per figure come Giuditta, Ester, Dina e Sichem, Sansone e Dalila e persino il profeta Maometto e la moglie Khadigia, oltre agli amanti anonimi del Cantico dei Cantici che rappresentano il culmine e il termine del romanzo.

Narra una fonte storica che al momento del congedo, un pensieroso Malik el-Kamil abbia chiesto a Francesco: «Prega per me, perché Dio si degni di rivelarmi quale legge e fede gli è più gradita». Nell’epilogo del romanzo di Haidar, Francesco esce dalla corte del sultano recitando un inno in favore dell’uomo, perché non si arrenda ad altro che all’amore. Quell’amore che è il luogo dove, secondo le diverse Scritture, Dio si è compiaciuto di porre i crocevia della storia delle sue creature.

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