Novembre 2007
Luci della festa, privilegio di donna
Il nunzio apostolico negli Usa: «Israele non rispetta i patti»
«Le relazioni tra la Chiesa cattolica e lo Stato d'Israele erano migliori quando la Santa Sede non aveva rapporti diplomatici con il governo israeliano». Lo dice senza mezzi termini mons. Pietro Sambi, nunzio apostolico negli Stati Uniti dal dicembre 2005, dopo aver rappresentato il Papa per alcuni anni a Gerusalemme. Il presule osserva che Israele non ha fin qui tenuto fede agli impegni assunti nel 1993 con la firma dell'accordo che portò all'apertura delle relazioni diplomatiche con la Sede pontificia. E con una punta di amarezza aggiunge: «È sotto gli occhi di tutti quale fiducia si possa accordare alle promesse d'Israele!». Nostra intervista esclusiva.
Mendicanti al Muro
È giusto che i mendicanti chiedano l'elemosina nei pressi di un luogo sacro? La domanda è sempre attuale per tutte le religioni. E molto bella è la risposta che sul Jerusalem Post ci propone la scrittrice Sarah Shapiro. Il suo articolo prende spunto da un fatto di cronaca: il Kotel - il nome con cui gli ebrei chiamano il Muro Occidentale - è stato nei giorni scorsi «ripulito» dei suoi mendicanti. E la scrittrice racconta che cos'ha provato recandosi nel luogo più sacro per un ebreo senza - per una volta - fare i conti con i poveri.
Petra la città rosa
Con i suoi monumenti appartenenti a varie epoche, è sicuramente uno dei luoghi più suggestivi del mondo.
Con l’acqua alla gola
Fra i nodi più delicati del conflitto tra Israele e palestinesi vi è la gestione delle risorse idriche. Se non verrà rivista la situazione attuale, il futuro Stato palestinese nascerà con forti squilibri idrici.
Adel, medico in prima linea
Palestinese, musulmano, il dottor Misk è una delle figure più note del Parents Circle, associazione delle famiglie che hanno perso congiunti nel conflitto israelo-palestinese.
Pellegrini, ritornate ai Sacri Monti
Scettici su Annapolis
Quali sono gli umori della piazza palestinese alla vigilia ormai della Conferenza internazionale sul Medio Oriente (secondo le ultime notizie dovrebbe tenersi ad Annapolis a partire dal 26 novembre)? Alcune risposte interessanti vengono dall'ultimo sondaggio condotto dal Jerusalem Media and Communication Center. Non c'è grande ottimismo: solo il 35 per cento degli intervistati si aspetta un risultato positivo da Annapolis, mentre il 62 per cento è convinto che il vertice fallirà.
«Cara Condoleezza…»
Negli Stati Uniti ricorrono voci secondo cui, prima di lasciare la Casa Bianca il prossimo anno, il presidente George W. Bush potrebbe ordinare un attacco all'Iran. Davanti a simili notizie i vescovi cattolici statunitensi hanno scritto al segretario di Stato, Condoleezza Rice, per esprimere preoccupazione. Le dicono chiaramente che non è il caso di minacciare ritorsioni militari prima di aver tentato tutte le altre strade messe a disposizione dalla diplomazia internazionale. Se un Iran dotato di armi atomiche è una prospettiva inaccettabile, affermano i vescovi, non bisogna dimenticare che tutte le potenze dovrebbero proporsi il disarmo nucleare, Stati Uniti inclusi.
Gesù e il rabbino
A chi abbia letto Gesù di Nazareth di Benedetto XVI, e in particolar modo a chi abbia meditato sul quarto capitolo del suo studio, certamente non può sfuggire la figura del coltissimo rabbino statunitense Jacob Neusner, se non altro per l'importanza che Papa Ratzinger ha attribuito all'acuta analisi contenuta nel suo libro Un rabbino parla con Gesù. Si capisce che l'opera costituisce un punto di riferimento per il dialogo tra ebrei e cristiani. O meglio, tra quanti, ebrei e cristiani, vanno cercando i lineamenti dell'autentico volto di Dio.