I francescani in Siria
Per rendere più efficace l’impegno apostolico dell’ordine nascente, il capitolo generale convocato da san Francesco nel 1217 alla Porziuncola di Assisi, divise il mondo in circoscrizioni o province. L’undicesima, chiamata «Utramarina o di Terra Santa», comprendeva i Paesi del Mediterraneo sudorientale.
I francescani sono presenti in Siria dal 1239, con una lunga storia di testimonianza e di martirio. Tra il 1670 e il 1760 sono una decina i frati minori morti a Damasco nell’assistenza agli ammalati di peste, veri e propri martiri della carità. Nel 1926 la Chiesa ha elevato agli altari otto frati, di cui sette spagnoli, martirizzati a Damasco nel 1860 dagli ottomani. Gli otto religiosi risiedevano nel convento di Bab Tuma, nella città vecchia, allora sede di un centro di studi arabi nato per la preparazione dei missionari in Terra Santa.
La chiesa del convento di Bab Tuma, dedicata a san Paolo (per i cristiani locali «il convento grande»), è ancora oggi sede della principale parrocchia latina di Damasco. Una seconda parrocchia, dedicata a sant’Antonio, sorge nel quartiere Salhieh, nella zona delle ambasciate e degli uffici nella Damasco nuova. Come il Memoriale di san Paolo, le due parrocchie francescane di Damasco ospitano vivaci e frequentati centri di catechesi. Aleppo, con la parrocchia di Azizieh e la succursale di San Bonaventura (El Ram), le missioni dell’Oronte e la parrocchia di Lattakia, completano il quadro della presenza della Custodia in Siria.