«Se non avessi sentito imperioso l’impegno di continuare ad assolvere il mio lavoro in Cina, mi creda, sarei rimasto a Gerusalemme, luogo ideale per gli studi della S. Scrittura… Io ricordo sempre, e a volte con nostalgia, la Flagellazione, ma l’obbedienza vale più di tutto». Queste espressioni, scritte il primo agosto 1974 e il 20 ottobre 1975 a padre Bellarmino Bagatti (morto nel 1990), allora direttore dello Studium Biblicum Franciscanum, esprimono da sole l’affetto di padre Gabriele Allegra per la città santa e in particolare per lo Studium Biblicum.
Il primo contatto di padre Gabriele con la Terra Santa avvenne nella primavera del 1940 e fu molto rapido. Si trattò di un pellegrinaggio che gli permise però di visitare le Scuole bibliche della città. Esso è quasi ignorato nelle biografie, ma padre Gabriele vi si richiama più volte. Scrive nelle Memorie: «Il Rev.mo Padre [Ministro generale] decise di inviarmi in Terra Santa e dopo due o tre mesi tornare in Italia per poi ripartire per la Cina. In Terra Santa rividi i vecchi compagni dell’Antoniano… e naturalmente visitai spesse volte lo Studio Biblico della Flagellazione, visitai pure l’Ecole Biblique dei PP. Domenicani, e il Seminario melchita (se non erro) tenuto dai PP. Bianchi. Ma la minaccia della guerra si faceva sempre più imminente e quindi anticipai il mio ritorno in Italia».
La cortesia di fra Cristoforo Alvi ci ha permesso di rintracciare nell’Archivio della Custodia di Terra Santa le date in cui egli celebrò la Messa nei principali santuari e firmò il relativo registro aggiungendo al suo nome la qualifica di missionario in Cina: il 20 aprile al Santo Sepolcro, il 23 aprile al Getsemani, il primo maggio nella Grotta della Natività a Betlemme, l’8 maggio a Nazaret. In questa circostanza dovette conoscere anche il Custode di Terra Santa e lo ricorda nelle Memorie a proposito dello Scriptorium, la sala di studio e di consultazione dove lui e i collaboratori studiavano e si consultavano per la traduzione cinese della Bibbia: «Re e ispiratore di questa sala era la piccola statua di legno di Gesù Bambino, regalatami da padre Alberto Gori Custode di Terra Santa nel 1941».
Nel 1940 non aveva ancora fondato lo Studio biblico di Cina per la traduzione della Bibbia, ma egli già vi pensava e per questo visitò le scuole bibliche ricordate. Allo Studium Biblicum Franciscanum incontrò certamente il direttore padre Donato Baldi e padre Bellarmino Bagatti con i quali poi si mantenne in contatto come testimoniano un gruppo di lettere tuttora conservate e diversi articoli pubblicati sul Liber Annuus, la rivista annuale dell’Istituto, sulla vita e le attività dello Studium Biblicum Franciscanum di Cina dal 1953 al 1975. Padre Gabriele coltivò per tutta la vita il «sogno» di far evolvere lo Studium Biblicum cinese in un centro di insegnamento come quello di Gerusalemme.
Nel 1954 padre Gabriele e collaboratori avevano completato la traduzione dell’Antico Testamento in cinese e pensarono a un soggiorno di studio in Terra Santa da trascorrere alla Flagellazione. Il 28 aprile 1954 padre Allegra ne scriveva a padre Baldi: «Essi faranno la vita degli altri studenti e seguiranno i corsi come gli altri. È anche possibile che segua anch’io gli stessi corsi e ben volentieri, giacché in questo campo si è semper discipuli». Nelle sue Memorie ricorda ampiamente quel soggiorno che coprì l’anno accademico 1954-1955 e valse a creare un legame forte e tuttora esistente tra le due istituzioni. Egli arrivò a Gerusalemme preceduto dalla fama per l’impresa della traduzione realizzata, fu accolto con stima e cordialità e invitato a tenere un corso di teologia biblica. Nella Cronaca della Flagellazione per i giorni 29 novembre e 7 dicembre padre Baldi annota: «Questa sera sono cominciati gli Esercizi spirituali predicati in lingua latina dal padre Allegra. Predica correntemente la lingua latina con contenuto spirituale e ottimi concetti […] Terminati gli Esercizi spirituali con grande soddisfazione di tutti i presenti per la grande spiritualità del padre Allegra».
Nelle Memorie padre Gabriele racconta come gli fu affidato quell’incarico ed è interessante notare come egli a distanza di trent’anni ricordava dettagli anche psicologici. «Il giorno che dal Cairo arrivammo a Gerusalemme […] si scaricò su Gerusalemme una furiosa tempesta e durante questo temporale venne nella mia cella il P. Rettore Baldi a parlarmi. Mi disse che lui desiderava rendere pacifico e piacevole il soggiorno dei Padri Cinesi in T. Santa, e quindi ricorressero a lui direttamente o per mio mezzo, che avrebbe fatto del suo meglio per accontentarli. E mi diceva tante cose che mi sembrava celassero il suo vero pensiero. Insomma pensavo, e non mi ingannai, che lui volesse dirmi qualcosa di serio, ma sentiva, per la prima volta, che doveva darmi forse qualche direttiva riguardante la disciplina o l’economia, un vero impaccio… Finalmente si sbottonò: “P. Gabriele, so che lei ha predicato tanti corsi di esercizi spirituali, vede, noi li facciamo prima della festa dell’Immacolata e ci è venuto a mancare il predicatore… mi faccia la carità di sostituirlo… non mi dica di no”».
Il gruppetto di quattro frati cinesi raccolti intorno a padre Gabriele non passò inosservato a Gerusalemme. La rivista La Terra Santa nel numero di maggio 1954 racconta che i ragazzini di Gerusalemme incuriositi li chiamavano khuri giapa (preti giapponesi) e il direttore pubblicò un’ampia intervista con padre Allegra. A conclusione di questa egli dichiara: «Vorrei quindi ringraziare dal profondo del cuore la fraterna ospitalità della Custodia e dei Padri dello Studio Biblico Francescano della Flagellazione. Oso affermare che la Custodia e lo Studio hanno bene meritato della predicazione del Vangelo ai Cinesi».
In altre due circostanze padre Allegra fu a Gerusalemme di passaggio. Nel 1960, tornando ad Hong Kong dopo essere stato in Europa per il Congresso Eucaristico di Monaco di Baviera e essere stato ricevuto in udienza da Papa Giovanni XXIII, cui consegnò una copia dei Vangeli in cinese, si fermò alla Flagellazione dal 9 al 15 novembre. Nel 1966 sostò di nuovo in Terra Santa da 27 novembre al 5 dicembre facendo tappa a Gerusalemme, Betlemme, Emmaus e Nazaret.
Un nuovo soggiorno di padre Gabriele allo Studium Biblicum, ma questa volta di vari mesi, si deve a padre Bagatti che, avendo saputo che nel 1973 si trovava in Italia senza alcun incarico preciso, lo invitò a «tenere un corso di lezioni e, possibilmente, restare sempre per poter usufruire della sua scienza e della sua pietà e, anche, per offrirgli una giusta continuazione dei suoi studi». Padre Gabriele accettò e fu accolto come un «dono del Signore». Il Superiore della fraternità della Flagellazione, padre Teofilo Gori (scomparso nel 2005), per il 12 febbraio 1974 annotò sulla Cronaca: «Giunge vivamente atteso il padre Gabriele Allegra per tenere un corso agli studenti, ma anche colla prospettiva di averlo in pianta stabile. La sua personalità morale ed intellettuale contrasta vivamente colla sua prestanza fisica. Ma gli uomini non si misurano a canne e l’apparenza purtroppo inganna». Da febbraio a maggio tenne un apprezzato corso esegetico sul Vangelo secondo Giovanni, scrisse alcune voci del Dizionario biblico cinese in preparazione e un articolo per il Liber Annuus e collaborò ad altre iniziative dello Studium. Anche questo periodo restò impresso nel cuore e nella mente di padre Gabriele che lo rievoca nelle Memorie elencando anche conferenze e corsi di predicazione che tenne a varie comunità religiose. Citiamo un passo: «L’ultimo lavoro o meglio l’ultima predicazione che tenni a Terra Santa fu il corso di esercizi spirituali nell’Istituto “Effeta”, cioè alle Suore dell’Istituto dei Sordomuti di Betlem. Questo Istituto è un dono della munificenza di S. Santità Paolo VI a ricordare la sua visita nel 1964 in Terra Santa. È affidato alle suore di S. Bertilla Boscardin, le medesime suore che hanno cura della cucina dello Studio Biblico della Flagellazione. Vissi per otto giorni in una pace veramente betlemitica fra gli olivi, i fiori e rallegrato continuamente dal cinguettio degli uccelli. Un altro caro ricordo è il mio duplice soggiorno a Nazareth».
La corrispondenza di padre Gabriele con lo Studio biblico di Gerusalemme si chiude con due lettere scritte qualche mese prima della sua morte e stupisce vedere come egli si ricordi di tutti, dai superiori ai professori, dagli studenti alle suore, fino al portinaio. Questo affetto è stato intensamente ricambiato da quanti a Gerusalemme lo conobbero e stimarono per la sua sapienza e bontà.