Ottobre 2007
Amos Luzzatto: «La mia Gerusalemme»
La città santa cosmopolita del Mandato britannico e quella di oggi, moderna e trafficata. Amos Luzzatto, medico e storico dell'ebraismo, ricorda con «grande nostalgia» la Gerusalemme della sua infanzia, come la conobbe nel 1941. E invita i leader religiosi che vivono nella città santa a promuovere un avvicinamento «serio, approfondito, alla storia, alla cultura e alle identità degli altri».
Verso Gerusalemme
Un laboratorio rivolto ai giovani tra i 20 e i 30 anni che vogliano entrare un poco nel mistero di Gerusalemme, definita la città in cui più si prega e più si odia, misteriosamente abitata da Dio e lacerata dagli uomini. Verranno proposte alcune conoscenze storiche, religiose e geopolitiche, ma si cercherà anche come porsi in maniera dinamica nella corrente di intercessione e di servizio alla pace.
Un libro, un grido
Nel 2001 monsignor Jean Benjamin Sleiman venne nominato arcivescovo latino di Baghdad fu testimone degli effetti dell'embargo seguito alla prima Guerra del Golfo e della cosiddetta «Campagna per la fede», uno strato di radicalismo islamico con cui Saddam pensò di verniciare la sua personale dittatura allo spirare dei venti di guerra. E i cristiani? Nel 2006 Sleiman scrive questo libro, conosciuto in Italia col titolo Nella trappola irachena che è un grido, il grido della comunità cristiana irachena che va estinguendosi nell'emorragia dell'emigrazione forzata.
«Una parola in comune»
Il 13 ottobre, ultimo giorno di Ramadan, 138 leader islamici di 43 Paesi hanno diffuso una lettera al Papa e agli altri responsabili delle Chiese cristiane intitolata «Una parola in comune tra noi e voi». Un testo che - a partire da alcuni versi del Corano e dei Vangeli - parla della cooperazione tra cristiani e musulmani nella costruzione della pace. E che prende esplicitamente le distanze da quanti «provano piacere nel conflitto e nella distruzione, o stimano che alla fine riusciranno a vincere». L'evento è passato in sordina su molti nostri quotidiani, mentre alcuni quotidiani del Medio Oriente vi hanno dedicato molta attenzione. È il caso - ad esempio - del saudita Arab News, con l'editoriale che rilanciamo oggi.
Lavori in corso alla grotta dell’Annunciazione
Con una lettera datata 17 ottobre 2007 il Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa, comunica che stanno per iniziare dei lavori nella Grotta dell'Annunciazione, racchiusa nell'omonima basilica di Nazareth. Così tra il 10 novembre prossimo e il 25 marzo 2008 l'accesso alla grotta non sarà possibile. «Da qualche tempo - scrive Pizzaballa - la sacra Grotta è in precarie condizioni di stabilità ed è necessario uno studio scientifico e tecnico dello stato di conservazione della Roccia per definire meglio la tecnica da usare per il suo consolidamento. A tale scopo, è necessario isolare totalmente la Grotta da qualsiasi agente esterno».
Shireen non s’arrende
La voce di oggi non la prendiamo da un giornale del Medio Oriente: l'abbiamo ascoltata di persona, nella sede delle Edizioni Terra Santa a Milano, lunedì 8 ottobre. È la voce di Shireen Essawi, palestinese di Gerusalemme Est, che insieme ad Annat Marnin-Shaham, israeliana di Tel Aviv, ci ha parlato dell'esperienza del Parents Circle, l'associazione che riunisce insieme i familiari delle vittime del conflitto. Eravamo freschi di questa testimonianza quando abbiamo appreso da Shireen che in sua assenza gli agenti antiterrorismo israeliani erano stati di notte a casa sua, mettendo tutto a soqquadro.
Rowan Williams: tutelare i cristiani per il bene del Medio Oriente
Il rapimento, ancora in corso mentre scriviamo, dei due sacerdoti cattolici Mazen Ishoa (35 anni) e Pious Affas (60), sequestrati a Mosul sabato 13 ottobre, pone ancora una volta sotto gli occhi del mondo la drammatica situazione in cui versano i cristiani in Iraq. Giorni addietro abbiamo riferito dell'appello lanciato dal Consiglio ecumenico delle Chiese preoccupato da una situazione che per l'intera popolazione civile irachena non va affatto migliorando. Quasi contemporaneamente, da Londra, anche il primate anglicano Rowan Williams ha detto la sua in un'intervista radiofonica dai toni molto franchi. Eccovene una sintesi.
Voci cristiane dal Medio Oriente
Numerose sono le voci che costellano le pagine del reportage in Medio Oriente condotto da Giuseppe Caffulli con l'intento di indagare la realtà dei cristiani in quelle zone. Il lavoro è frutto di anni di frequentazione e di molteplici incontri fatti da un autore che da oltre un decennio si occupa di Medio Oriente, ecumenismo e dialogo tra le religioni. Un testo chiaro sul complicato mosaico geopolitico e religioso della regione, per aiutare noi occidentali a non perdere l'orientamento in mezzo alla varietà di confessioni presenti in quelle terre.
Introduzione alla lingua ebraica
La seconda proposta della sessione autunnale di corsi presso il Centro di Terra Santa è il modulo base di introduzione alla lingua ebraica. Il corso fa parte di un ventaglio di iniziative che mirano a diffondere e promuovere le conoscenze delle tradizioni culturali e linguistiche presenti in Medio Oriente.
Ariel, pietra d’inciampo
Nella marcia di avvicinamento alla conferenza di pace che si terrà il mese prossimo negli Stati Uniti, scende in campo Dov Weisglass, l'ex braccio destro di Ariel Sharon. Lo fa con un articolo pubblicato su Yedioth Ahronot che ha l'aria di voler dettare la linea a un Ehud Olmert che - a suo avviso - si starebbe spingendo un po' troppo avanti.