L'ideologia dell'odio può arrivare dappertutto, anche in un cartone animato per bambini. Succede nella Striscia di Gaza, nella lingua di terra controllata da Hamas dove si concentrano un milione e mezzo di palestinesi. Il nemico non è solo lo Stato di Israele, ma ormai anche Al-Fatah, il partito del presidente dell'Anp, Abu Mazen, che governa sui palestinesi della Cisgiordania. E per sconfiggere il nemico tutti i mezzi sono giustificati, anche quelli di una propaganda per minori travestita da divertimento.
L’ideologia dell’odio può arrivare dappertutto, anche in un cartone animato per bambini. Succede nella Striscia di Gaza, nella lingua di terra controllata da Hamas dove si concentrano un milione e mezzo di palestinesi.
Il nemico non è solo lo Stato di Israele, che è appena al di là dei valichi ormai chiusi, inaccessibili. Il nemico è anche Al-Fatah, il partito del presidente dell’Anp, Abu Mazen, che governa invece sui palestinesi della Cisgiordania. E per sconfiggere il nemico tutti i mezzi sono giustificati, anche quelli di una propaganda per minori travestita da divertimento.
L’emittente di Hamas, Al Aqsa Tv, ha mandato in onda un nuovo cartone animato: da una parte ci sono ratti dall’aspetto malvagio che rappresentano gli uomini di Al-Fatah, dall’altra un affabile leone che interpreta l’attivista ideale di Hamas, forte e coraggioso. Nel filmato i topi cattivi devastano villaggi, disonorano donne musulmane, bruciano il corano, sono insomma nemici dell’islam. Così davanti a tutto questo scempio il leone insorge con la sua potenza, sbaragliando gli avversari.
Dopo la prima puntata, il cartone è stato sospeso. I produttori hanno assicurato che sarà reso più «moderato» prima di tornare in onda. Ma non è la prima volta che accade: l’emittente con sede a Gaza ha infatti già usato la televisione come strumento per inculcare nei bambini l’aggressività e l’odio. Ha fatto molto scalpore, soprattutto in Occidente, il pupazzo Farfour, simile al Topolino della Walt Disney, che insegna ai bambini come diventare martiri, eroi dell’islam contro Israele e suoi alleati. Un topolino che si rivolge ai piccoli spettatori spiegando che è con gli spari e con il sacrificio umano che si difende la moschea di Al-Aqsa.
A denunciare l’esistenza di questi come di altri video dai contenuti violenti per i minori è stata l’associazione israeliana Palestinian Media Watch, che monitora quanto viene diffuso sui media palestinesi. Tra i casi più clamorosi anche quello di una bambina utilizzata come strumento di indottrinamento. Sempre la televisione di Hamas ha infatti mandato in onda la figlia di una terrorista palestinese, morta suicida al valico di Erez, tra Gaza e Israele. La bimba di appena quattro anni ha osannato la figura della madre, promettendo di seguire le sue orme.