Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia

Il Cairo e Gaza

03/09/2007  |  Milano
email whatsapp whatsapp facebook twitter versione stampabile
Il Cairo e Gaza

Sui rapporti tra Hamas e Israele parlano i bollettini, quotidiani ormai, dei missili Qassam caduti a Sderot e dei bombardamenti aerei israeliani sui luoghi da dove partono. Sui rapporti tra Hamas e Abu Mazen parlano, invece, le scelte del presidente dell'Anp, sempre più deciso a isolare il movimento islamico. Quali sono, invece, i rapporti tra Hamas e l'Egitto? È la domanda affrontata nell'articolo che proponiamo oggi, tratto dall'ultimo numero della newsletter Bitterlemons-International.


Sui rapporti tra Hamas e Israele parlano i bollettini, quotidiani ormai, dei missili Qassam caduti a Sderot e dei bombardamenti aerei israeliani sui luoghi da dove partono. Sui rapporti tra Hamas e Abu Mazen parlano, invece, le scelte del presidente dell’Anp, sempre più deciso a isolare il movimento islamico (la scelta di porre come pre-condizione per partecipare alle elezioni il riconoscimento di Israele parla chiaro).

Quali sono, invece, i rapporti tra Hamas e l’Egitto? È la domanda affrontata nell’articolo che proponiamo oggi, tratto dall’ultimo numero della newsletter bitterlemons-international. Domanda finora inesplorata, ma forse più interessante ancora delle altre due. Perché l’Egitto – come mostra molto bene l’analista egiziano Mohamed Abdel Salam in questo articolo – è probabilmente l’anello più debole della catena. È infatti l’unica porta che – pur tra mille difficoltà – è rimasta aperta tra Gaza e il mondo. Ma nello stesso tempo è un Paese che deve stare molto attento alle possibili ripercussioni interne rispetto a quanto succede dall’altra parte del valico di Rafah.

I tre attentati verificatisi negli ultimi due anni contro strutture turistiche nel Sinai – messi a segno proprio da uomini giunti da Gaza – sono stati un campanello d’allarme importante. E ora il Cairo sta cercando di prendere le sue contromisure. Con una serie di linee rosse che Hamas d’ora in poi non dovrà più oltrepassare. È una mossa comunque dai due volti. Perché il rapporto con l’Egitto è l’unico canale realisticamente possibile per far uscire Gaza e Hamas dal vicolo cieco in cui si sono cacciati. Perché Gaza isolata, col suo milione e mezzo di abitanti in un fazzoletto di terra, non può fare a meno dell’Egitto. Se c’è una via al pragmatismo per Hamas è inutile cercarla a Ramallah. È molto più facile che passi dal Cairo.

Clicca qui per leggere l’articolo di bitterlemons-international

La voce di un silenzio sottile
Johannes Maria Schwarz

La voce di un silenzio sottile

Un cercatore di Dio racconta
Il giardino segreto
Roberta Russo

Il giardino segreto

L’Albero del Natale e gli altri simboli della tradizione
David Maria Turoldo
Mario Lancisi

David Maria Turoldo

Vita di un poeta ribelle