«È ora di mettere da parte le teorie del complotto e di assumere le proprie responsabilità». Ha titolato così sabato il suo editoriale The Daily Star, uno dei più importanti quotidiani libanesi. Parole forti in cui si sente tutta l'eco della complicata situazione che Beirut sta vivendo ormai da troppo tempo. Ma il pregio di questo articolo - che riproponiamo oggi sulla Porta di Jaffa - è anche quello di riuscire ad allargare bene il discorso a un'intera regione che finisce sempre per addossare ogni colpa «ai francesi, agli americani, agli israeliani e agli inglesi di turno».
«È ora di mettere da parte le teorie del complotto e di assumere le proprie responsabilità». Ha titolato così sabato il suo editoriale The Daily Star, uno dei più importanti quotidiani libanesi. Parole forti in cui si sente tutta l’eco della complicata situazione che Beirut sta vivendo ormai da troppo tempo. Ma il pregio di questo articolo – che riproponiamo oggi sulla Porta di Jaffa – è anche quello di riuscire ad allargare bene il discorso a un’intera regione che finisce sempre per addossare ogni colpa «ai francesi, agli americani, agli israeliani e agli inglesi di turno». Gente non del tutto innocente, ma è davvero difficile immaginare – sostiene questo commento – che tutti i problemi del mondo arabo derivino da complotti stranieri.
Una presa di posizione non nuova, ma comunque coraggiosa in un Medio Oriente perennemente alle prese col suo vittimismo. Interessante soprattutto per due elementi che vengono messi in luce: il primo è il paragone con Singapore, India, Vietnam e Malaysia. Paesi nei quali i giochi delle potenze straniere non sono certo stati meno aspri rispetto a quelli che avvengono in Medio Oriente. ma che oggi presentano volti ben diversi rispetto a quelli del Libano o dell’Egitto. Il secondo aspetto molto interessante è la riflessione finale sui giovani arabi. Perché così in tanti se ne vanno?, si chiede The Daily Star. «Perché trovano lavoro e soddisfazioni personali – è la risposta – in pascoli stranieri dove assumersi la responsabilità delle proprie azioni spesso è il punto di partenza per il successo e, di conseguenza, un fattore importante di crescita nazionale». Non c’è futuro nel mondo arabo senza questo cambio di mentalità.
Clicca qui per leggere l’editoriale di The Daily Star