Presso l'auditorium centrale della Fiera di Rimini, dove si sta svolgendo in questi giorni il Meeting per l'amicizia tra i popoli 2007, si è tenuto nel pomeriggio di ieri un incontro con il Custode di Terra Santa padre Pierbattista Pizzaballa. Davanti ad una foltissima platea di ascoltatori, il francescano è stato intervistato dal giornalista Roberto Fontolan, direttore del Centro internazionale di Comunione e Liberazione di Roma. L'incontro con il Custode, che ha invitato tutti i presenti a «fare il proposito» di un viaggio in Terra Santa, è stato suggellato da un lungo, caloroso applauso.
(g.c.) – Presso l’auditorium centrale della Fiera di Rimini, dove si sta svolgendo in questi giorni il Meeting per l’amicizia tra i popoli 2007, si è tenuto nel pomeriggio di ieri un incontro con il Custode di Terra Santa padre Pierbattista Pizzaballa. Davanti ad una foltissima platea di giovani, meno giovani e intere famiglie, padre Pizzaballa è stato intervistato dal giornalista Roberto Fontolan, direttore del Centro internazionale di Comunione e Liberazione di Roma.
Introdotto da Giancarlo Cesana (che ha sottolineato come la Terra Santa e la Verità che in quel luogo si è fatta carne ci costringano in ogni momento a dare ragione di quello che siamo), l’incontro con il Custode ha toccato tutti i nodi più delicati della presenza cristiana nei Luoghi Santi e del compito che i francescani, per conto della Chiesa cattolica, svolgono come custodi nei santuari che fanno memoria della storia della Salvezza. «Gerusalemme e la Terra Santa ci interpellano e ci chiamano perché in quel luogo tutti siamo nati – ha affermato padre Pizzaballa -. Se siamo quello che siamo, se oggi siamo qui, è perché Dio in Terra Santa si è rivelato all’uomo. Il nostro ruolo laggiù è duplice: quello di custodire i santuari, le pietre che fanno memoria dell’evento cristiano e che testimoniano le radici della nostra fede. Ma è anche quello di custodire le "pietre vive", le comunità cristiane che vivono tuttora nella terra di Gesù e che vivono momenti di difficoltà e di emarginazione».
A proposito del tema problematico della diaspora cristiana che interessa il Medio Oriente e la Terra Santa in particolare, il Custode di Terra Santa ha ribadito la necessità di un’attenzione e di un’azione da parte della Chiesa universale e delle comunità cristiane sparse nel mondo, affinché nei Luoghi Santi venga sostenuta e salvaguardata la presenza cristiana. Una modalità concreta di sostegno è quella dei pellegrinaggi, che aiutano economicamente le comunità locali e sono un fattore di moderazione: «La presenza di tanta gente da tutto il mondo contribuisce a stemperare le tensioni, oltre a testimoniare alle comunità di Terra Santa la solidarietà spirituale di tutti i credenti in Cristo sparsi per il mondo». I temi del dialogo con il mondo musulmano e con l’ebraismo sono di grande attualità e coinvolgono la Chiesa cattolica anche nella sua azione pastorale concreta. «In questo settore, tuttavia, c’è molta strada da fare. Specialmente sul versante dell’incontro con l’ebraismo, come Chiesa locale, dobbiamo fare ancora molta strada».
Non è mancato uno sguardo anche alla realtà politica che la Terra Santa sta vivendo, con il drammatico conflitto israeliano-palestinese e la realtà dell’occupazione, che condizionano non poco la vita delle comunità cristiane locali e continua a generare violenza. «Gerusalemme è lo specchio e il ricettacolo delle aspirazioni e delle tensioni del mondo – ha affermato il Custode -. Solo se veramente si lavorerà per risolvere i conflitti che toccano oggi il nostro pianeta, si potrà arrivare anche alla pace in Terra Santa». L’incontro con il Custode, che ha invitato tutti i presenti a «fare il proposito» di un viaggio in Terra Santa, è stato suggellato da un lungo, caloroso applauso da parte dei partecipanti al Meeting.
Sempre ieri, nel primo pomeriggio il Custode di Terra Santa ha incontrato anche i giornalisti delle numerosissime testate accreditate al Meeting 2007.