Luglio 2007
Il cristiano Vanunu
Porta di Jaffa un po' particolare oggi: invece di rilanciare un commento riprendiamo una notizia dai siti israeliani, non sapendo se e quanto la stampa italiana vorrà occuparsene. Il quotidiano Yedioth Ahronot racconta che un giudice ha stabilito che Mordechai Vanunu debba tornare in carcere. Vanunu è un tecnico nucleare israeliano che lavorava alla centrale di Dimona e che ha già scontato per intero una condanna a diciotto anni di detenzione per aver rivelato, per motivi di coscienza, a un quotidiano britannico alcune notizie sull'arsenale nucleare israeliano. Ora è stato condannato ad altri sei mesi di reclusione per aver violato quindici dei divieti impostigli al momento del rilascio, nel 2004. Il suo caso è ormai internazionalmente noto e spesso additato come esempio di violazione dei diritti umani.
Pentagramma israeliano
Ecco un compendio che presenta uno spaccato della scena musicale israeliana attraverso un viaggio tra la storia e alcune esperienze personali vissute dall'autore - pianista e direttore d'orchestra toscano - in seguito a incontri o scambi di opinioni. Il percorso delineato da Andrea Gottfried ha inizio con i primi del Novecento fino ad arrivare ai giorni nostri, con una distinzione fondamentale e cioè la distinzione tra musica ebraica e musica israeliana. Un testo breve ma denso di contenuti.
L’Iraq esporta terrore
Che un Paese, colpito da una sanguinosa guerra e ora teatro di violenti scontri tra sciiti e sunniti, fosse un terreno fertile per il terrorismo non è una sorpresa. Quello che colpisce l'attenzione di diversi analisti, è la «qualità» del jihadismo che si sta sviluppando in Iraq. È una nuova generazione di fondamentalisti: più preparata e temprata per i combattimenti rispetto ai predecessori antisovietici provenienti dall'Afghanistan.