Si è spento il 14 giugno, a 87 anni d'età, padre Marcel Dubois, frate domenicano, tra i pionieri del dialogo ebraico-cristiano. Nato a Tourcoing in Francia nel 1920, padre Marcel arrivò a Gerusalemme nel lontano 1962 come animatore della Casa Sant'Isaia, un centro di studi cristiani sull'ebraismo. Insieme a padre Bruno Hussar, Dubois è stato fondatore di Nevé Shalom/Waahat as-Salaam, il villaggio dove convivono famiglie israeliane e arabe. Dal 1973 ha optato per la nazionalità israeliana. Cittadino onorario di Gerusalemme, nel 1996 ha vinto il «Gran prix d'Israele», tra i pochi cristiani a poter vantare questo titolo.
Si è spento il 14 giugno a 87 anni d’età, padre Marcel Dubois, frate domenicano, tra i pionieri del dialogo ebraico-cristiano. I funerali si sono svolti il giorno dopo presso il monastero dell’Assunzione a Beit Jamal. Le spoglie del religioso riposano ora nel vicino cimitero.
Nato a Tourcoing in Francia nel 1920, padre Marcel arrivò a Gerusalemme nel lontano 1962 come animatore della Casa Sant’Isaia, un centro di studi cristiani sull’ebraismo. Insieme a padre Bruno Hussar, Dubois è stato fondatore di Nevé Shalom/Waahat as-Salaam, il villaggio dove convivono famiglie israeliane e arabe. Professore di filosofia all’Università ebraica dal 1970, è stato tra gli interlocutori più autorevoli e stimati dal Vaticano per le relazioni con Israele. Dal 1973 ha optato per la nazionalità israeliana. Cittadino onorario di Gerusalemme, nel 1996 ha vinto il «Gran prix d’Israele», tra i pochi cristiani a poter vantare questo titolo.
L’anno scorso è uscito in Francia il libro-intervista Nostalgie d’Israel (Cerf, Parigi), nel quale Dubois ripercorre il suo cammino spirituale, ribadendo il legame profondo – ancorché critico – con lo Stato nato dal movimento sionista («Sono stato ingenuamente sionista. Ho confuso l’avventura ebraica con quella israeliana, trascurando la miseria palestinese»).
Con padre Marcel Dubois se ne va una delle grandi figure di Terra Santa. Un uomo rigoroso e coerente, che ha vissuto gli ultimi anni della sua esistenza in un quartiere palestinese di Gerusalemme est, presso una famiglia, con l’intento di scoprire la realtà dei palestinesi e degli arabi cristiani in particolare.