Nel documento pontificio Inter Mirifica, i mezzi di comunicazione sono definiti una delle «meraviglie dell’ingegno umano». La comunità Canção Nova ha deciso di farne uso perché sempre più persone possano godere della grazia dell’evangelizzazione.
La comunità è nata nel 1978 in Brasile. Il fondatore, padre Jonas Abib, nello spirito dell’Evangelii Nuntiandi (l’esortazione apostolica di Paolo VI – ndr), ha iniziato predicando la buona notizia ai giovani, che radunava per gli esercizi spirituali. In un secondo tempo ha sentito però la necessità di allargare l’orizzonte. Il Brasile è un Paese di dimensione continentale, con 188 milioni di abitanti. I cristiani sono la maggioranza, l’89 per cento della popolazione; i cattolici sono il 73,6 per cento.
Come raggiungere i fedeli delle regioni più lontane e dei grandi centri urbani, utilizzando un linguaggio moderno e adatto ai tempi? Nasce da questa domanda la scelta di utilizzare i mezzi di comunicazione di massa. Prima la radio, poi la televisione e adesso Internet e le cosiddette nuove tecnologie.
L’impegno di Canção Nova si è fatto solido e capillare nel corso di questi trent’anni di vita. Il grande desiderio dei brasiliani di conoscere la Terra Santa, nonostante la distanza e le difficoltà economiche, ha fatto nascere di recente la nostra presenza a Gerusalemme. Lo scenario in Terra Santa è affascinante: i monti, i mari, i deserti ci parlano di Abramo, Mosè, Elia … I santuari, meta di pellegrinaggi, sono i luoghi privilegiati dell’incontro con Gesù. Quale set migliore per una televisione che vuole raccontare i luoghi della Bibbia, i posti dove ha vissuto il Verbo fatto carne?
I nostri servizi per il pubblico brasiliano sono oggi uno stimolo anche per chi vuole fare una esperienza in loco, intraprendendo un pellegrinaggio. Ma per chi non ne ha l’opportunità, proponiamo un pellegrinaggio virtuale attraverso Internet. Attualmente il portale: www.cancaonova.com ha più di 2 milioni di accessi mensili. Sul web sono visibili 24 su 24 i servizi tivù e si possono ascoltare quelli radiofonici. Internet diminuisce ulteriormente le distanze e avvicina tanta gente alla Terra Santa.
I mezzi di comunicazione sociale sono strumenti efficaci per l’annuncio: «Posti al servizio del Vangelo, essi sono capaci di estendere quasi all’infinito il campo di ascolto della Parola di Dio, e fanno giungere la Buona Novella a milioni di persone» (Evangeli Nuntiandi). Cosa cerchiamo di fare con la nostra televisione in Terra Santa? I conflitti e le guerre ottengono molto spazio nell’universo dei media. Certamente il mondo ha bisogno di essere informato dei fatti negativi per reagire e scegliere il bene. Però la forza della vita è più grande e fa ugualmente notizia. Così cerchiamo di raccontare la gente comune, di fare conoscere le testimonianze di coraggio e perseveranza. Cerchiamo di dare voce alle comunità religiose che con i propri carismi sostengono e animano i cristiani che coraggiosamente resistono in questa terra.
A Giovanni Paolo II piaceva dire che «il mondo ha nostalgia di Dio». Conoscere i Luoghi Santi non è l’unico mezzo per trovare Dio. Però è una strada molto efficace per saziare il profondo desiderio umano di esperienza di Lui. Noi brasiliani usiamo una parola che esprime molto bene questo sentimento: è saudade, una nostalgia piena di affetto e di tenerezza.
È lo stesso sentimento che proviamo noi, impegnati dietro le telecamere, nel raccontare ogni giorno in parole e immagini questa terra davvero speciale.