Il mio viaggio in Italia, il Paese della solidarietà
Nel marzo scorso sono stato invitato in Italia, da diversi comuni, parrocchie, associazioni, per un ciclo di conferenze, su come vivono oggi i cristiani in Terra Santa. Il mio compito, essenzialmente, è stato quello di fare il pellegrino, spostandomi frequentemente da Nord a Sud per farmi portavoce della situazione che stiamo vivendo e per caldeggiare la ripresa dei pellegrinaggi. L’accoglienza da parte di tutti è stata calorosa e grande la solidarietà dimostrata; ancora una volta gli italiani si sono rivelati «campioni» di carità verso i cristiani palestinesi. Voglio ricordare qualcuno di questi incontri.
La comunità parrocchiale di Grosseto dei frati francescani è accorsa numerosa all’incontro organizzato da padre Stefano. Anche a Porto Santo Stefano (Grosseto), la comunità, che da tempo aiuta Betlem me e le opere che noi francescani stiamo realizzando, si è stretta attorno a me in un abbraccio caloroso; a Colle Val d’Elsa (Siena) sono stato invitato ad un incontro pubblico, alla presenza del sindaco della città, organizzato durante la «Settimana della Solidarietà della Palestina», con la partecipazione di mons. Rodolfo Cetoloni, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, che da anni sostiene la Terra Santa. Insieme a mons. Cetoloni ho partecipato all’incontro presso il Teatro degli Oscuri, organizzato dall’amministrazione comunale che con passione ha coinvolto la cittadinanza, accorsa numerosa all’evento. Un incontro che mi ha toccato particolarmente è stato quello con il presidente della provincia di Roma, Enrico Gasbarra, che da anni ci aiuta.
Ho partecipato all’iniziativa «100 metri per la Pace», voluta dalla Conferenza episcopale marchigiana, dall’arcivescovo di Ancona mons. Edoardo Menichelli, in collaborazione con il Centro sportivo marchigiano. Alcune vie della città sono divenute luoghi di gioco e di divertimento. Erano presenti con me tre «testimoni» dalla Terra Santa, un giovane israeliano, un musulmano e una ragazza cristiana: correndo uno in fianco all’altro hanno portato l’annuncio di una pace possibile.