Il massiccio fenomeno delle migrazioni ha imposto a tutti noi di prestare nuova attenzione all'islam. E così fanno di nuovo capolino i problemi e i timori che per lungo tempo hanno caratterizzato i rapporti tra mondo cristiano e mondo musulmano. Il primo passo da compiere è mettere da parte la diffidenza e i pregiudizi derivanti dalla storia passata per considerare la viva realtà di coloro che si professano musulmani. Proprio per questo Terrasanta di maggio-giugno dedica all'islam il dossier centrale, curato da Paolo Branca, arabista e islamologo dell'Università Cattolica di Milano.
L’islam è un’antica e grande religione: lungo i quattordici secoli della sua storia si è diffuso in molti Paesi e conta oggi circa oltre un miliardo di fedeli sparsi in tutti i continenti. Il fenomeno delle migrazioni, che ha portato in Europa un numero sempre crescente di persone provenienti da Paesi islamici, sembra riproporre i problemi e i timori che hanno per lungo tempo caratterizzato i rapporti tra mondo cristiano e mondo musulmano.
Le relazioni tra queste due civiltà sono state infatti spesso burrascose, ma gli scambi materiali ed intellettuali tra esse non sono mai venuti meno e in alcune occasioni hanno anche saputo produrre una mirabile fioritura culturale. La presenza tra di noi di un folto gruppo di uomini che si rifanno alla tradizione e alla fede islamica è segno di un’evoluzione generale del nostro pianeta verso livelli di integrazione sempre maggiori che non consentono più a nessuno di considerarsi isolato e disinteressato a quanto avviene attorno a sé. Non è detto che le forme in cui ciò sta avvenendo siano da considerarsi ineluttabili, esse comunque ci offrono l’opportunità e ci dimostrano l’urgenza di conoscerci meglio gli uni gli altri, poiché senza questo qualsiasi azione rischierebbe di restare inefficace.
Il primo passo da compiere è pertanto quello di mettere da parte la diffidenza e i pregiudizi che derivano dai contrasti del passato per considerare la viva realtà dei popoli che si professano musulmani, senza d’altra parte nascondersi le grandi difficoltà che comporta la convivenza fra persone di mentalità e di tradizioni tanto differenti.
Proprio per queste ragioni Terrasanta di maggio-giugno dedica all’islam il dossier centrale. Curato da Paolo Branca, arabista e islamologo dell’Università Cattolica di Milano, il dossier intende fornire alcune informazioni di base, soprattutto sul periodo delle origini e dell’espansione islamica, finalizzate a una più esatta conoscenza delle dinamiche storiche che hanno costituito l’inizio di un lungo periodo che ha visto, fino ai giorni nostri, due grandi tradizioni culturali e religiose confrontarsi, nella speranza che le nuove sfide che si pongono ad entrambe possano costituire l’occasione per una migliore comprensione reciproca e per un impegno comune al vantaggio di tutti.
«Il modo migliore per andare avanti – disse Benedetto XVI al presidente del direttorato per gli Affari religiosi della Turchia durante il viaggio del novembre 206 – è quello di un dialogo autentico fra cristiani e musulmani, basato sulla verità ed ispirato dal sincero desiderio di conoscerci meglio l’un l’altro, rispettando le differenze e riconoscendo quanto abbiamo in comune. Ciò contemporaneamente porterà ad un autentico rispetto per le scelte responsabili che ogni persona compie, specialmente quelle che attengono ai valori fondamentali e alle personali convinzioni religiose».