Sport e formazione
I nostri bambini di Terra Santa sono i protagonisti inconsapevoli del conflitto mediorientale. La città di Gerusalemme è separata dalle città palestinesi dal muro che sta dividendo le famiglie e separando abitazioni dalle scuole, dagli ospedali, dalla parrocchia. Tanti bambini hanno difficoltà a raggiungere la scuola e tanti giovani non possono più frequentare l’università.
La situazione economica è molto grave e molto alta la disoccupazione nelle famiglie. I bambini sono i primi a risentire del disagio psicologico dovuto al clima di tensione e paura. Ci troviamo a far fronte ad una nuova emergenza: la droga. Si tratta di un problema grave soprattutto nella città vecchia. Preoccupante, secondo gli ultimi rilevamenti, l’età di chi fa uso di sostanze stupefacenti: si è abbassata a 14-15 anni.
Alla luce di questa situazione, è determinante dedicare le nostre forze ad ogni bambino che accogliamo e seguiamo nella crescita. I nostri bambini hanno il diritto di crescere in un ambiente armonioso. Per questo, come parrocchia, ci proponiamo di operare per la loro formazione e di aiutarli a guardare verso il futuro senza paura.
Per questa ragione abbiamo progettato nuovi percorsi culturali (attraverso la musica, dibattiti e confronti, per esempio), ma anche viaggi e scambi d’esperienze con bambini di altri Paesi, tra cui l’Italia e il Giappone. Tra l’altro, abbiamo deciso di utilizzare lo sport come strumento per comunicare ed interagire con i nostri bambini.
Le gare di calcio o di basket, la competizione con gli avversari, educano i nostri bambini al rispetto reciproco, allo stare insieme, all’impegno costante, oltre a permettere loro di coltivare nuove amicizie. Lo sport per loro non è solo divertimento, ma uno spazio dove diffondere messaggi di pace che possono cambiare il corso della nostra vita.