L’ecumenismo della solidarietà
«Un buon numero di cristiani nel Medio Oriente sente di essere diventato nei suoi Paesi come uno "straniero con il permesso di soggiorno". Una tale situazione sarebbe meno dura da sopportare se questi Paesi non fossero stati tra i primi ad accogliere il Vangelo ed a testimoniare il Cristo». È uno dei passaggi iniziali della lunga e articolata relazione sulla situazione delle Chiese d’Oriente nel 2006, presentata nel gennaio scorso da mons. Johan Bonny, assistente per la sezione orientale del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso.
«I cristiani del Medio Oriente – prosegue il religioso belga – hanno a volte l’impressione che i loro fratelli e le loro sorelle, soprattutto in Occidente, si rendano difficilmente conto della complessità delle sfide alle quali essi sono confrontati. Si tratta di sfide certamente non di poca entità: vivere come una comunità cristiana all’interno di una società a grande maggioranza musulmana; restare solidali con i loro rispettivi concittadini senza che la divisione intervenga tra loro; incoraggiare un atteggiamento pacifico in un entourage dove non mancano episodi di violenza; costruire una comunità con molteplici orizzonti culturali senza separarsi dalla cultura araba, comune a molti cristiani».
Come offrire un sostegno, come «gettare un ponte» tra le nostre Chiese e le Chiese di Terra Santa e del Medio Oriente? «In tali circostanze – spiega mons. Bonny – l’ecumenismo conta molto, soprattutto l’ecumenismo della solidarietà e della condivisione».
Nella prossima Settimana santa, il 6 aprile, si celebrerà la Giornata mondiale della Terra Santa (la cosiddetta Colletta del Venerdì Santo). Si tratta di un appuntamento concreto per poter offrire ai nostri fratelli e alle nostre sorelle del Medio Oriente quella vicinanza di cui hanno bisogno, per offrire assistenza in campo scolastico, sanitario, di assistenza ai rifugiati, per i senzatetto ed i disoccupati.
Papa Benedetto XVI non tralascia di esprimere in ogni circostanza la sua profonda inquietudine per il Medio Oriente, facendo appello alla buona volontà di tutte le autorità ed istituzioni interessate. L’adesione alla Colletta 2007 ci permette di «accompagnare nel loro difficile cammino» (sono ancora parole del Papa) attraverso la preghiera e il sostegno caritativo le Chiese e le comunità cristiane della «terra dove è nato Gesù Cristo, il Principe della pace».