La Jewish National & University Library di Gerusalemme ha in corso un progetto di digitalizzazione della collezione di antiche mappe della Terra Santa donatale nel 1975 dal collezionista Eran Laor. Man mano che il progetto procede, le mappe vengono messe a disposizione degli appassionati in un apposito sito Internet. Gli abbiamo dato un'occhiata e ve lo segnaliamo.
« (…) e i Collegi dei Cartografi eressero una mappa dell’Impero che uguagliava in grandezza l’Impero e coincideva puntualmente con esso. Meno dedite allo studio della cartografia, le generazioni successive compresero che quella vasta Mappa era inutile e non senza empietà la abbandonarono all’inclemenze del sole e degl’inverni».
Con queste parole J.L. Borges, nel romanzo L’artefice, delinea il pericolo insito nell’uomo di voler rappresentare tutti gli aspetti del reale e la sua inevitabile impossibilità. Il rischio c’è, e c’è sempre stato, ma per fortuna questo non ha impedito a cartografi, viaggiatori e naviganti di raffigurare sulla carta quello che i loro occhi vedevano durante i viaggi alla scoperta del mondo.
Il patrimonio cartografico è a oggi immenso; archivi e biblioteche straripano di carte geografiche e atlanti di tutte le fogge e di tutte le epoche storiche e lo studio di questo materiale permette anche di capire come l’uomo ha guardato e guarda il mondo, e perché lo guarda.
Non sempre però è possibile accedere a questi preziosi beni, che nella maggior parte dei casi giacciono, paradossalmente «inesplorati», nei fondi dei cassetti e ne emergono solo in rari casi.
È per questa ragione che assume ancora più valore e interesse il progetto di digitalizzazione della collezione cartografica Eran Laor donata nel 1975 alla Jewish National & University Library di Gerusalemme.
Oltre a costituire un alto valore in sé, il progetto – sponsorizzato dalla famiglia David e Fela Shapell – pone le carte geografiche della Terra Santa a disposizione di chiunque desideri consultarle. Non è necessario recarsi alla sede delle Biblioteca, perché le mappe digitali vengono messe a disposizione in un apposito sito web (potete accedervi cliccando sul titolo del sito incluso nel box in alto a destra).
La collezione esposta in Rete, però, non è che una minima parte della collezione più ampia che comprende antiche carte del mondo, i primi atlanti stampati e diari di viaggio che appartengono al fondo cartografico della libreria.
La struttura del sito è piuttosto semplice: le mappe sono rintracciabili grazie a degli indici che le suddividono per nome dell’autore, data o area geografica, e in quest’ultimo caso si scopre che per Gerusalemme c’è il rimando a un sito a parte.
Sfogliando virtualmente le pagine di questo prezioso patrimonio è possibile – sia agli esperti in ambito cartografico che ai profani della materia – comprendere le fasi e le evoluzioni avvenute all’interno della cartografia.
Alcune infatti sono strettamente legate ai passaggi biblici del Vecchio e del Nuovo Testamento, come la carta del 1475 che pone Gerusalemme al centro e sul Calvario è rappresentato Gesù crocifisso. Alcune presentano numerosi elementi pittorici, altre hanno trasformato questi elementi in simboli codificati. Alcune sono orientate a est, altre a nord. Alcune sono state colorate successivamente, altre raffigurano anche i minimi dettagli.
Si può rintracciare la carta dell’autore più noto, quella più recente, quella più antica, o scoprire, attraverso le indicazioni bibliografiche, se una carta è singola o se fa parte di un atlante.
Il numero delle carte pubblicate nel sito è difficilmente quantificabile, anche perché la digitalizzazione è in progress, e la navigazione è lasciata alla curiosità di ciascuno che lo spingerà a trovare il proprio canale di ricerca e soddisfare i suoi interessi in ambito cartografico.