Il Papiro Bodmer, contenente il più antico testimone del Vangelo di Luca e i due terzi di quello di Giovanni, dal 22 gennaio scorso è in «prestito permanente» alla Biblioteca apostolica vaticana, grazie alla generosità del miliardario statunitense di origine libanesi Hanna Frank. Il Papa lo ha ricevuto tramite l'interessamento e la mediazione di Gary Krupp, un imprenditore ebreo americano presidente della Pave The Way Foundation, che si è fatto carico di cercare un acquirente disposto a farne dono alla Santa Sede quando il papiro è stato messo in vendita da una fondazione svizzera.
Joseph Ratzinger ha sorriso al suo segretario: «Gli occhiali, per favore». Era il momento più atteso, al termine dell’udienza alla piccola delegazione della Sally and Hanna Frank Family Foundation e della Solidarity Association (Usa).
È stato allora che il Papa si è potuto chinare su quei frammenti di un papiro antichissimo, imprigionati tra due lastre di vetro. Visibilmente emozionato, ha decifrato con lo sguardo le lettere vergate in greco che componevano il più antico esemplare esistente sulla Terra della preghiera del Padre Nostro.
Il Papiro Bodmer, contenente il più antico testimone del Vangelo di Luca e i due terzi di quello di Giovanni, dal 22 gennaio scorso è in «prestito permanente» alla Biblioteca apostolica vaticana grazie alla generosità del miliardario statunitense di origine libanese Hanna Frank. Ma è un regalo pieno di significati per Benedetto XVI soprattutto perché l’ha ricevuto grazie all’interessamento e alla transazione riservata gestita con la casa d’aste Christie’s da Gary Krupp, l’imprenditore ebreo americano presidente della Pave The Way Foundation che nel gennaio 2005 portò 130 rabbini in visita da Giovanni Paolo II per ringraziarlo dell’impegno profuso nel corso del suo pontificato per il riavvicinamento fra la Chiesa cattolica e il popolo ebraico. È stato Krupp a cercare instancabilmente per mesi, lo scorso anno, qualcuno che potesse staccare un assegno milionario pur di far arrivare in Vaticano un papiro di eccezionale valore storico.
«Il Papiro Bodmer costituisce uno dei più antichi esemplari giunti fino a noi del Nuovo Testamento e della Sacra Scrittura: è il testimone più antico dell’intero Vangelo di Luca e tra i più antichi di quello di Giovanni, che qui si ferma al capitolo 15» spiega Bernardo Estrada, docente di Sacre Scritture alla Pontifica università della Santa Croce.
Scoperti intorno al 1955 in Egitto, tra le sabbie del Sinai, quei rotoli sopravvissuti a 17 secoli di intemperie vennero certificati dagli archeologici come esemplari dei Vangeli risalenti alla fine del II secolo – inizio del III secolo d.C. Fu il collezionista svizzero Martin Bodmer ad acquistarli, insieme ad altri reperti di pari valore o appena inferiore come la Lettera di Pietro, risalente al IV secolo, che Bodmer regalò a Paolo VI nel 1965.
Un anno fa la Fondazione Bodmer decise di mettere in vendita i Vangeli. «Un mio carissimo amico, padre Richard Danahoe, il rettore della cattedrale di Birmingham, in Alabama, un pomeriggio del gennaio 2006 ricevette una telefonata da un agente di Christie’s. Volevano sapere se il Vaticano potesse essere interessato all’acquisto» racconta Gary Krupp, che si è impegnato a non rivelare la cifra richiesta per l’acquisizione.
«Mi chiese di aiutarlo e immediatamente contattammo il prefetto della Biblioteca, mons. Raffaele Farina, un mio caro amico della Biblioteca apostolica vaticana. Naturalmente a Roma erano tutti entusiasti. Padre Danahoe venne nominato ufficialmente dal cardinal Tauran il rappresentante pontificio per la ricerca dei fondi necessari all’acquisto: Christie’s ci accordò l’esclusiva, in modo che avessimo 5 mesi di tempo per trovare un benefattore o un gruppo di benefattori. Niente da fare, passarono i mesi e non avemmo fortuna. Finché, due giorni dopo la scadenza dell’esclusiva, al tesoriere della nostra Fondazione, mio cognato Harry Hastin, venne in mente un facoltoso miliardario libanese che ogni anno sottoscrive generose donazioni alla Chiesa cattolica per progetti di educazione e di sviluppo».
«Questo signore – prosegue Krupp – era conosciuto anche da mons. Pietro Sambi, l’attuale nunzio apostolico negli Stati Uniti. Fu lui a convincerlo. Gli disse: “Lei ogni anno fa un lavoro meraviglioso per la Chiesa in tutto il mondo… ma un’occasione come questa capita una sola volta nella vita”. E lui si decise. È così che il Papiro Bodmer è arrivato alla Biblioteca apostolica vaticana».
Per Krupp sono evidenti le ragioni che da anni gli fanno dedicare tutte le energie a «spianare la strada», come recita il nome della Pave the Way Foundation, per realizzare progetti di collaborazione fra esponenti di diverse religioni: «Dobbiamo unire le nostre forze, cattolici, ebrei, musulmani… a qualsiasi fede si appartenga, per riconoscere e rimuovere l’estremismo presente in ciascuna delle nostre religioni. Dobbiamo rifiutare qualsiasi strumentalizzazione del nome di Dio per compiere atti di violenza a titolo personale. Dobbiamo unirci per fare qualcosa di buono».