«Immersi nella luce del Natale, contempliamo la presenza del Verbo che ha posto la sua tenda in mezzo a noi. Egli è "la luce che brilla nelle tenebre" e che ci "ha dato il potere di divenire figli di Dio" (cfr Gv 1,5.12). In questo tempo così significativo per la fede cristiana, desidero rivolgere uno speciale pensiero a voi, fratelli e sorelle cattolici, che vivete nelle regioni del Medio Oriente: mi sento spiritualmente presente in ogni vostra Chiesa particolare, anche la più piccola, per condividere con voi l’ansia e la speranza con cui attendete il Signore Gesù, Principe della pace. A tutti giunga l’augurio biblico, fatto proprio anche da san Francesco d’Assisi: il Signore vi dia pace».
Inizia con queste parole il messaggio rivolto «ai carissimi fratelli e sorelle cattolici della Regione Medio Orientale» da Benedetto XVI in occasione del Natale. Un messaggio intenso, nel quale tocca tutte le questioni che angosciano oggi le comunità cristiane della regione e della Terra Santa in particolare: violenza, ingiustizia, emigrazione… E nel quale esorta i fedeli a perseverare nella fede e a testimoniare con entusiasmo e gioia la nascita del Figlio di Dio, ma anche a offrire il proprio contributo alla soluzione dei gravissimi problemi che angustiano il Medio Oriente.
Nella conclusione del messaggio, Benedetto XVI si augura che le condizioni gli permettano presto di recarsi a pregare a Gerusalemme, il luogo definito da Giovanni Paolo II «patria del cuore di tutti i discendenti spirituali di Abramo, che la sentono immensamente cara». Ed è a questo augurio che anche noi ci associamo, convinti che la visita del Papa in Terra Santa, sulle orme dei suoi predecessori, possa davvero essere segno forte di pace e riconciliazione.