In un piccolo borgo della provincia bresciana nasce un'associazione culturale che si prefigge di approfondire e diffondere le conoscenze sulla cultura e religiosità ebraica. Si chiama Selichot come un testo di spiritualità giudaica che proprio in queste terre venne stampato cinque secoli orsono da un tipografo ebreo del Rinascimento.
«Dio ha dato la Torah a Israele nel deserto e non nel suo paese, per proclamare così che essa appartiene a tutte le nazioni. Chiunque lo desidera può appropriarsene» (Mekhiltà a Esodo 10, 1).
Sono davvero esigue, le tracce che il popolo eletto ha lasciato nella provincia di Brescia. Secondo fonti documentarie e ricerche conservate presso il Museo della Stampa di Soncino (Cremona) si trova, tuttavia, la testimonianza di una presenza che tocca ben 28 località tra comuni e frazioni.
Una delle località che hanno visto una presenza significativa e operante di ebrei sorge in riva al fiume Oglio: è Barco di Orzinuovi, un borgo con poco più di 200 abitanti.
Proprio in questi mesi a Barco si è costituita un’associazione culturale, denominata Selichot, che ritrova il suo obiettivo fondante nella promozione della conoscenza della religiosità e della cultura ebraica attraverso un progetto triennale. Sono stati programmati nove incontri annuali, con la preziosa collaborazione e supervisione del prof. Paolo De Benedetti, uno dei massimi studiosi contemporanei dell’ebraismo. L’iniziativa nasce in collaborazione con il Museo della stampa, di Soncino, che vuole in questo modo sottolineare una ricorrenza importante. Ricorrono, infatti, i 510 anni (15 settembre 1496 – 15 settembre 2006) dalla stampa di un libro di preghiere penitenziali, di rito askenazita, denominato proprio Selichot.
Recita il colophon del testo, ora conservato presso la Biblioteca Palatina di Parma: «Oggi, feria V, giorno VIII del mese tisrì an. CCLVII, sesto millenario abbiamo ultimato il Selicot… Ebbe fine a Barco, nella provincia bresciana per mano del minimo dei tipografi Gersone, Figlio del sapiente Rabbì Mosè, di felice memoria».
Ma chi era Gershom Soncino? Figura di spicco di questa famiglia ebraica, originaria di Spira, che prese il cognome dal toponimo della località in cui operò e nella quale attivò, per un quindicennio una tipografia ebraica ( risale al 9 maggio 1454 il decreto attraverso il quale Francesco Sforza concesse al figlio di Israel Natan, Yehousha Shelomon, il permesso di residenza a Soncino), Gershom fu il più rappresentativo di tutti i tipografi ebrei del Rinascimento. Tanto da guadagnarsi il titolo di exemplar judaicae vitae.
Egli stampò, dapprima a Brescia e a Barco, adeguandosi quasi completamente all’indirizzo dei suoi parenti. Ossia proponendo testi di contenuto biblico, giuridico e liturgico, senza rinunciare all’innovazione di carattere poetico e narrativo. Da non dimenticare la stampa delle cinque edizioni bibliche, dopo l’editio princeps della Bibbia ebraica completa, con l’inserimento delle vocali e degli accenti, accanto al testo consonantico che apparve a Soncino, il 22 aprile 1488. Tra queste cinque edizioni, particolarmente significativa, fu quella stampata a Brescia, nella primavera del 1494, con il formato in ottavo piccolo. Si trattava della prima Bibbia tascabile in circolazione. Una cui copia servì a Lutero per la sua traduzione del testo sacro dall’ebraico al tedesco.
Non solo. Sempre a Barco, si ritiene che sia stato stampato, prima dell’8 settembre 1496, un calendario per l’anno 1497 (5257 per il computo ebraico) costituito da una sola pagina, il cui unico esemplare si trova, attualmente, nella biblioteca del Jewish Theological Seminary di New York. Una traccia importante quella lasciata da Gershom Soncino in questo angolo della bassa bresciana. Così straordinariamente indelebile da far nascere un’associazione culturale che si presenta con un calendario fitto e rigoroso, in un contesto che sembra sempre più bisognoso di dialogo tre le religioni.
Il ciclo, denominato Per conoscere Israele, partirà il prossimo 22 novembre e si concluderà mercoledì 28 febbraio 2007. Si snoderà in una serie di incontri presso la chiesa parrocchiale San Gregorio Magno di Barco – sempre nello stesso giorno e alla stessa ora: 20.30 (con la sola variante per giovedì 18 gennaio). E se i temi di quest’anno ruoteranno attorno alla Torah scritta e orale e alla Berakà, per i prossimi due anni sono in programma argomenti non meno importanti quali: i concetti di peccato, redenzione, legge, giustizia e misericordia (II anno) e quelli di male, Dio e Messia (III anno). A conclusione di ciascun ciclo è prevista la visita a una sinagoga e l’incontro con una comunità ebraica.
(Per informazioni: selichot@libero.it. La partecipazione agli incontri prevede una quota simbolica di iscrizione pari a 10 euro).