Le notizie che ci giungono dalla Terra Santa sono drammatiche. Prima le incursioni israeliane nella Striscia di Gaza (in risposta all’azione di un commando palestinese che ha rapito un soldato), poi i bombardamenti sul Libano, da dove gli Hezbollah lanciano missili sulle città israeliane della Galilea. Intanto lo scacchiere mediorientale è in subbuglio, con il rischio che anche la Siria e l’Iran possano essere coinvolti in questa assurda guerra.
Come sempre a pagare il prezzo dei conflitti è il popolo: «A Beirut mancano le medicine e il necessario per vivere – ci scrive un missionario -. A Tiro, per 120 mila persone, arrivano solo mille pacchi di pane: vuol dire un pacco di pane di un chilo per ogni 120 persone. E non parliamo dei bombardamenti e dei massacri che si fanno contro i bambini, le donne e i vecchi». Anche a Gaza la situazione è drammatica, come hanno denunciato di recente le Agenzie umanitarie delle Nazioni Unite.
Si legge spesso sui giornali e si sente dire in televisione, a proposito di questa ennesima crisi del Medio Oriente, che serve decidere da che parte stare. Noi abbiamo scelto: stiamo con chi soffre; stiamo con i più deboli e con la fiumana di profughi che patiscono le conseguenze di questa guerra. Al loro fianco stanno i francescani della Custodia di Terra Santa, che anche in questa ennesima crisi si stanno adoperando per soccorrere chi ha bisogno. Non facciamo mancare loro il nostro aiuto e la nostra preghiera.