Parole ferme e scandite come per renderle più incisive quelle che il Papa ha pronunciato ieri dopo l'Angelus in piazza San Pietro. La Terra Santa - ha detto Benedetto XVI - ha bisogno di giustizia: ognuno deve riconoscere l'altro uomo come fratello. L'impegno per costruire la pace deve farsi più intenso e credibile, ha proseguito il Pontefice.Sul terreno le cose vanno in senso opposto e la tensione tra il governo israeliano e quello palestinese continua a crescere. L'inevitabile raggiungimento di una convivenza pacifica sembra allontanarsi. Quanti morti e quanto odio ancora?
Non si stanca di insistere Benedetto XVI. Nel giro di poche settimane è tornato più volte a chiedere pace per la Terra Santa. Lo ha fatto anche ieri, 2 luglio, affacciato alla finestra del suo studio privato su piazza San Pietro per la recita dell’Angelus.
Queste le parole del Pontefice:
«Seguo con crescente preoccupazione gli avvenimenti in Iraq e Terra Santa. Di fronte, da una parte, alla cieca violenza che fa stragi atroci e, dall’altra, alla minaccia dell’aggravamento della crisi fattasi da qualche giorno ancor più drammatica c’è bisogno di giustizia, di serio e credibile impegno di pace: che, purtroppo, non si vedono. Per questo invito tutti a unirsi in una preghiera fiduciosa e perseverante: il Signore illumini i cuori e nessuno si sottragga al dovere di costruire una convivenza pacifica, nel riconoscimento che ogni uomo, a qualsiasi popolo appartenga, è fratello».
Il fermo appello del Papa risuona mentre, da giorni, le truppe israeliane premono sul territorio di Gaza – bombardato anche dal cielo – per ottenere il rilascio del caporale diciannovenne Gilad Shalit, rapito il 25 giugno scorso da un commando palestinese dopo un assalto a una postazione dell’esercito israeliano che ha anche provocato morti da entrambe le parti. Israele ha reagito facendo entrare le sue truppe nella striscia di Gaza e rifiutando l’ultimatum della guerriglia palestinese che chiede la scarcerazione dei detenuti palestinesi. Le forze armate israeliane hanno arrestato numerosi esponenti di Hamas, tra cui anche membri del governo palestinese, e intendono bonificare la zona di confine da cui partono i razzi Qassam diretti contro i centri urbani di Israele più prossimi a Gaza.