Qualche anno fa, durante un viaggio in Egitto, incontrai per le vie del Cairo dei turisti italiani. Il gruppo in questione aveva in programma una visita ad alcune oasi; io dissi invece che mi sarei recato l’indomani a visitare alcuni monasteri del deserto. La sorpresa fu grande: monasteri cristiani in Egitto? E per giunta antichi? I miei concittadini ignoravano che in Egitto esiste una Chiesa di origine apostolica e che il monachesimo egiziano ha fecondato con il suo patrimonio la spiritualità di Oriente ed Occidente.
Anche oggi questa lacuna è presente in molti viaggiatori e pellegrini. Per questa ragione mi sono prefisso, dove e quando me ne sia data la possibilità, di far conoscere il patrimonio copto e in particolare il monachesimo egiziano, che vive anche oggi una straordinaria stagione. È questo il percorso che vi propongo nelle pagine di questo Dossier.
Il patrimonio della spiritualità copta (racchiuso negli Apophthegmata Patrum, i detti dei Padri) può aiutare anche noi oggi a intraprendere la via di perfezione che Cristo ci indica: «Un tale chiese al padre Antonio: "Che debbo fare per piacere a Dio?". E l’anziano gli rispose: "Fa’ quello che io ti comando: dovunque tu vada, abbi sempre Dio davanti agli occhi; qualunque cosa tu faccia o dica, basati sulla testimonianza delle Sante Scritture; in qualsiasi luogo abiti, non andartene presto. Osserva questi tre precetti, e sarai salvo"».
(L’autore ha pubblicato la Storia della Chiesa copta edita in tre volumi nel 2003 dalla Franciscan Printing Press)