Un siriano su dieci vive con meno di due dollari al giorno. La povertà è compagna abituale per una larga parte degli oltre 18 milioni di siriani. Sono oltre il 10 per cento i cittadini poveri. Tre su mille sono addirittura al di sotto della soglia di sopravvivenza, con un reddito inferiore a un dollaro al giorno.
Un siriano su dieci vive con meno di due dollari al giorno. È la realtà che emerge da uno studio realizzato nelle scorse settimane dall’Onu e dall’Ufficio siriano di statistica: la povertà è ormai compagna abituale per una larga parte degli oltre 18 milioni di siriani.
Sono oltre il 10 per cento, cioè un milione e ottocentomila, quindi, i cittadini indigenti. Tre su mille sono addirittura al di sotto della soglia di sopravvivenza: il loro reddito è di meno di un dollaro al giorno. Dal rapporto, reso pubblico dall’agenzia Sana, si evince che i disoccupati sono invece il 12 per cento della popolazione attiva.
L’impegno del governo è quello di ridurre a mezzo milione i cittadini che vivono al di sotto della soglia di povertà entro il 2010. Ma l’impresa non è per nulla facile. In questo contesto trovano buon gioco le organizzazioni fondamentaliste islamiche, che stanno conoscendo una nuova primavera soprattutto grazie al sostegno dei Fratelli musulmani.
Un crescente numero di giovani ha ripreso a frequentare le moschee e perfino tra i ranghi dell’esercito si è ripreso l’insegnamento dell’islam più militante. La presenza cristiana, antica e quanto mai variegata (sei diverse Chiese cristiane, poco meno di un milione di fedeli, di cui la metà cattolici appartenenti a vari riti) rischia di trovarsi ulteriormente emarginata in questo contesto di crisi economica e di ripresa dell’islam radicale. (g.c.)