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Torino. In mostra il mistero della Sindone

Chiara Tamagno
28 aprile 2006
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Un percorso di scoperta della Sindone offerto dalla diocesi di Torino alle folle che hanno riempito la città in occasione delle recenti olimpiadi invernali. La mostra multimediale, allestita presso il Duomo del capoluogo piemontese, si può ancora visitare fino al 10 maggio prossimo.


Per il pubblico delle Olimpiadi invernali, la diocesi di Torino ha allestito un itinerario spirituale nella chiesa inferiore del Duomo della città: «Il mistero della Sindone. Un percorso di scoperta». La scoperta è a più livelli, a partire dai reperti archeologici di sfondo che mostrano tracce  della Torino romana e delle tre basiliche «gemelle» che qui sorgevano nel IV secolo. Tra queste antichità si snoda l’itinerario spirituale «a stazioni», dedicate agli ultimi giorni della vita di Gesù. Su quattro grandi pannelli in successione, quattro video di grande intensità parlano al visitatore.

Il primo è dedicato all’Ultima Cena: il brano evangelico è accompagnato dalle immagini dell’affresco di Andrea del Sarto. Primi piani sui volti dei personaggi, sugli sguardi interrogativi e sconvolti, sui corpi che si protendono verso Gesù. È il primo incontro con la Parola, colta quasi nella sua fisicità.

Seconda stazione: Gesù nell’Orto del Getzemani. Si ascolta il testo evangelico e gli occhi seguono i passi di due piedi avvolti nei sandali, tra gli ulivi, mentre si fa sempre più buio… Arrivati al terzo pannello-video, tre croci si stagliano sul cielo cupo e le parole di Giovanni scorrono sulle immagini della crocifissione tratte da un affresco piemontese barocco. Infine, nell’ultima «stazione» la Parola tace e solo la musica accompagna la presentazione del Lenzuolo che avvolse l’uomo dei dolori. Un’immagine luminosa riproduce a dimensioni reali la Sindone, mentre vengono via via ingranditi alcuni particolari per illustrare gli ultimi interventi conservativi del 2002. Alcuni pannelli illustrano il dibattito storico scientifico legato alla Sindone e rimandano ad approfondimenti che il visitatore può trovare in città, al museo del Santo Sudario poco distante.

Qui si conclude questo percorso molto suggestivo, visitato da oltre 53 mila visitatori, assistiti da più di 300 volontari, ogni giorno dalle 8 alle 18. Chiuderà il 10 maggio.

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