Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia

Terrasanta.net   Uno strumento a servizio del dialogo

19/04/2006  |  Milano
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Terrasanta.net   Uno strumento a servizio del dialogo
Gerusalemme, Giovedì Santo 2006. Processione eucaristica della Messa «in Coena Domini» intorno all'edicola del Santo Sepolcro (foto Enrique Bermejo).

Questo nuovo sito che si affaccia nel grande mare dei media su Internet si occuperà di una porzione di mondo che, in quanto cristiani, ci sta particolarmente a cuore: la Terra Santa e il Medio Oriente, il luogo dove il figlio di Dio si è fatto uomo e ha vissuto. La terra, per usare un'espressione di Paolo VI, che rappresenta il quinto vangelo.Lo scopo che si prefigge è proprio quello di informare il pubblico italiano sull'attualità di quella Terra privilegiando gli aspetti ecclesiali, la necessità del dialogo tra le grandi religioni monoteistiche, le questioni sociali e culturali.


Quando nel 1990 Giovanni Paolo II, nella sua enciclica missionaria Redemptoris missio, sottolineava nella sfida per l’evangelizzazione l’importanza dei nuovi areopaghi, indicando nel mondo della comunicazione il primo areopago del mondo moderno, Internet era ancora agli albori e solo una piccola parte di umanità, quasi essenzialmente nei Paesi più avanzati, era in grado di accedere alla rete informatica. In quindici anni lo sviluppo di questo strumento di comunicazione ha avuto del prodigioso, tanto che oggi ancora di più l’umanità è diventata «villaggio globale».

Questo nuovo sito che si affaccia nel grande mare dei media su Internet si occuperà di una porzione di mondo che, in quanto cristiani, ci sta particolarmente a cuore: la Terra Santa e il Medio Oriente, il luogo dove il figlio di Dio si è fatto uomo e ha vissuto. La terra, per usare un’espressione di Paolo VI, che rappresenta il quinto vangelo.

Terrasanta.net è espressione delle Edizioni Terra Santa, la struttura editoriale della Custodia di Terra Santa in Italia. Lo scopo che si prefigge è proprio quello di informare il pubblico italiano sull’attualità di quella Terra privilegiando gli aspetti ecclesiali, la necessità del dialogo tra le grandi religioni monoteistiche, le questioni sociali e culturali. Serve oggi, in un contesto mediatico dove prevalgono soprattutto le notizie di guerra e i conflitti, raccontare anche le ricchezze spirituali e i tanti semi di pace che fecondano costantemente – e nonostante tutto – quelle regioni. Da cristiani e da operatori della comunicazione che cercano di guardare al mondo con gli occhi della fede, serve un impegno ancora più concreto a fare ombra alla violenza, perché non abbia la meglio sulla speranza.

Per rispondere a questo compito, vogliamo prendere sul serio l’esortazione che Giovanni Paolo II lanciava nella lettera apostolica ai giornalisti e agli operatori della comunicazione, in occasione della festa di san Francesco di Sales (Il rapido sviluppo, 24 gennaio 2005): «Non abbiate paura delle nuove tecnologie! Esse sono "tra le cose meravigliose" – inter mirifica – che Dio ci ha messo a disposizione per scoprire, usare, far conoscere la verità, anche la verità sulla nostra dignità e sul nostro destino di figli suoi, eredi del suo Regno eterno».

Un orizzonte ripreso anche da Benedetto XVI nel messaggio del gennaio scorso (I media: rete di comunicazione, comunione e cooperazione): è importante che i media sappiano cogliere oggi «le opportunità che derivano loro dalla promozione del dialogo, dallo scambio di cultura, dall’espressione di solidarietà e dai vincoli di pace. In tal modo essi diventano risorse incisive e apprezzate per costruire una civiltà dell’amore, aspirazione di  tutti i popoli».

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