Gesù è venuto per aiutarci a scoprire il nostro Dio. Ci vuole un'intera vita per farlo in un cammino di conversione.
Gesù ci svela il volto di Dio. Gesù ne parla con autorevolezza perché lui in quel volto ci si specchia, ne parla con stupore perché, ora che è uomo, vede dal di fuori il volto del Padre e ci rassicura: poiché Dio è padre e madre, non dobbiamo temere nulla, non dobbiamo lasciare che la paura inquini la nostra vita. La prima comunità matura questa verità sconcertante: Gesù è la presenza stessa di Dio, il figlio di Dio venuto per raccontare agli uomini chi è veramente Dio Padre.
Io non credo in Dio, credo nel Dio di Gesù Cristo. L’immagine spontanea, inconscia che noi uomini abbiamo di Dio è, mediamente, orribile. L’idea di un onnipotente egoista, bastante a se stesso, misterioso e scostante, irritabile e incomprensibile.
Gesù è venuto a smentire questa tragica visione di Dio che perdura nel cuore degli uomini, no nostante duemila anni di cristianesimo. Tutta la nostra vita è una conversione dal Dio che c’è nella nostra testa al Dio di Gesù Cristo!
Il Dio che Gesù racconta è il Dio d’Israele, che si è svelato progressivamente, rispettando i tempi di comprensione dell’uomo, attento alla fatica di vivere dell’uomo. Un Dio che sa perdonare e dimenticare, che è ostinato nel suo amore, che perseguita Israele con i suoi benefici (Sal 103,2), un Dio bellissimo, che non si riesce a vedere se non di spalle (Es 33,23), e la cui visione provoca la morte, talmente è glorioso. Un Dio che – come dicevamo – stanco di essere frainteso si fa uomo, corpo, sguardo.
La croce svela la misura di un Dio sconfitto per amore, che preferisce morire per dire l’ultima parola. Gesù ci svela il volto di un Dio paziente, silenzioso, timido, rispettoso dell’uomo. Timido, perché egli è come la brezza del mattino (1Re 19) e rispetta la libertà dei suoi figli. Un Dio adulto che ci tratta da adulti e non risolve i problemi: ti aiuta ad affrontarli. Gesù ci svela un Dio vittorioso nella resurrezione, che ha un piano per l’umanità, che ha un sogno, la Chiesa, i suoi discepoli, chiamati non a salvare il mondo, ma a vivere da salvati, costruendo quel regno di giustizia e di pace che lui è venuto a inaugurare.
Ogni uomo è chiamato a percorrere la via che è Gesù per scoprire il vero volto di Dio. Ci vuole l’intera vita per farlo, e continua conversione. Ci vuole passione ed ostinazione, intelligenza e costanza, umiltà e autenticità. Non seguiamo una regola di vita, non una teoria, ma una persona. Gesù non ci indica la via, si fa lui stesso strada da percorrere, seguendo le sue parole. E noi, in quale Dio crediamo?
Il testo biblico di riferimento è: Giovanni 14, 1-12
(L’autore è sacerdote della diocesi di Aosta e cura il sito Internet: www.tiraccontolaparola.it)