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In Giordania riapre il Memoriale di Mosè sul Monte Nebo

Terrasanta.net
14 ottobre 2016
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Il 15 e 16 ottobre le cerimonie inaugurali della nuova basilica del Memoriale di Mosè sul Monte Nebo. Papa Francesco invia a rappresentarlo il cardinale Leonardo Sandri.


Dopo anni di lavori, nei prossimi giorni riaprirà le porte a pellegrini e turisti uno dei più noti santuari della Giordania: il Memoriale di Mosè sul Monte Nebo. Situato a pochi chilometri dalla città di Madaba, il sito è proprietà della Custodia di Terra Santa dal 1932 e riveste una certa importanza non solo per i cristiani, ma anche per ebrei e musulmani, che considerano il patriarca Mosè come uno dei massimi profeti.

Sul Nebo, che è una sorta di balcone naturale che sovrasta la sottostante valle del Giordano e consente di spaziare con lo sguardo fino ai contrafforti di Gerusalemme, la narrazione biblica (e in particolare il capitolo 34 del libro del Deuteronomio) pone il luogo in cui Dio mostrò a Mosè la terra promessa agli israeliti reduci dalla fuga in Egitto e dalla traversata del deserto del Sinai e del Neghev. Una terra nella quale egli non avrebbe messo piede, perché infatti morì e fu seppellito sul posto. Sebbene il luogo esatto della sepoltura sia rimasto ignoto a tutti, una comunità di monaci si stabilì sul Monte Nebo, perpetuandovi la memoria di Mosè, dal Quarto al Nono secolo.

Nel corso del Novecento gli archeologi della Custodia di Terra Santa portarono alla luce l’antico monastero, la basilica e i meravigliosi mosaici in essa contenuti. Al fine di coprire e mettere in sicurezza il sito archeologico – e al contempo esporre i mosaici realizzati dai monaci nei vari periodi storici – è stato costruito il nuovo edificio che viene inaugurato proprio domani, 15 ottobre. Alle 16.00 ora locale è prevista una cerimonia riservata alle autorità religiose e civili e a un gruppo di invitati. Sarà il Custode di Terra Santa, fra Francesco Patton, ad aprire le porte della nuova basilica alla presenza, tra gli altri, dell’inviato speciale di Papa Francesco, il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, e di un membro della Casa Reale ashemita. I frati minori hanno invitato lo stesso re Abdallah II, il cui padre, Hussein, era amico personale dell’archeologo francescano fra Michele Piccirillo (1944-2008), che molto fece per valorizzare il patrimonio archeologico della Giordania ed è seppellito proprio nel recinto del santuario del Nebo.

La sera di domenica 16, alle 18.00, è previsto un rito religioso aperto a tutti i fedeli. Il cardinale Sandri presiederà una messa solenne nella basilica e benedirà il nuovo altare.

Entrambi i momenti saranno accompagnati dai canti del coro Fontana d’amore (Fountain of Love Choir) che giungerà appositamente da Amman, la capitale giordana. Alle 21.00 seguirà un concerto con l’inaugurazione ufficiale del nuovo organo, opera dell’artigiano italiano Nicola Puccini. L’installazione dello strumento e il concerto sono realizzati in collaborazione con l’ambasciata d’Italia in Giordania. Nel corso della serata si esibiranno l’organista italiano Eugenio Maria Fagiani, i solisti del Fountain of Love Choir e il famoso suonatore di oud Tareq Al-Jundi, accompagnato da Nasser Salameh al raq.

Dal giorno 17 il luogo santo sarà regolarmente aperto alle visite. Il programma delle celebrazioni prevede anche dei momenti formativi dedicati alle guide turistiche e in particolare un laboratorio – proprio il 17 ottobre – tenuto da fra Eugenio Alliata, responsabile scientifico del progetto di restauro, dall’architetto Osama Hamdan, direttore dei lavori per la riapertura del Memoriale e da Franco Sciorilli, responsabile del restauro dei mosaici. Le scolaresche potranno iscriversi alle visite guidate del mese di novembre. Per tutti sono programmate visite guidate in inglese e arabo nei giorni 17 e 18 ottobre.

A seguito delle recenti nuove scoperte e in occasione della riapertura del Memoriale di Mosè, fra Eugenio Alliata ha riscritto la storia del Monte Nebo e del Memoriale, ripercorrendo le testimonianze antiche e illustrando il lavoro degli archeologi francescani (Sylvester J. Saller, Bellarmino Bagatti, Virgilio Corbo, Michele Piccirillo, Eugenio Alliata, Carmelo Pappalardo) fino al progetto attuale. In attesa di pubblicare una guida completa, per l’occasione Alliata ha realizzato uno snello fascicolo che è a disposizione (in inglese, formato pdf) nel sito internet del santuario.

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