Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia

Le voci di dentro

Manuela Borraccino
24 maggio 2016
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Le voci di dentro
Una manifestazione degli attivisti dell'associazione Peace Now (foto Olivier Fitoussi/Flash90))

Tra gli ebrei è nato il movimento internazionale Salva Israele, ferma l’occupazione. Vuol indurre l'opinione pubblica a interrogarsi sui costi dell'occupazione dei Territori Palestinesi.


Manca solo un anno alle celebrazioni promosse dal governo israeliano per il cinquantenario della«liberazione» della Giudea e Samaria, l’odierna Cisgiordania, nella Guerra dei Sei giorni del 1967. Una ferita per i palestinesi e per la comunità internazionale, ma non per la leadership israeliana ed i suoi sostenitori.

È questo paradosso ad aver spinto un gruppo di diplomatici e docenti universitari israeliani a dar vita, a fine 2015, al movimento-ombrello internazionale Salva Israele, ferma l’occupazione, che aspira a coinvolgere la diaspora e «tutti gli uomini e le donne di buona volontà, ebrei e non ebrei», per porre fine alla «più grande marcia della follia nella storia di Israele» nelle parole dello storico ed ex ministro degli Esteri Shlomo Ben Ami. Hanno esplorato per decenni le profonde contraddizioni di Israele. Con le torce delle scienze sociali, hanno delineato i muri invisibili eretti in 49 anni dalla psicologia dell’occupazione, che ha profondamente modificato l’identità collettiva del Paese e la sua cultura politica. Hanno deciso di passare dalle aule universitarie al foro pubblico per spiegare ai loro concittadini come «l’ethos del conflitto» stia conducendo Israele verso l’abisso. Sono quelle manipolazioni dell’immaginario collettivo, insistono, a far sì che 570 mila coloni non considerino immorale risiedere con la forza in 125 colonie nei Territori palestinesi occupati illegalmente secondo le Risoluzioni internazionali, costati l’equivalente di oltre 100 miliardi di euro.

Ai nostri lettori proponiamo un viaggio alla scoperta delle «voci di dentro», autorevoli e scomode, che chiedono spazio nel dibattito sociale e politico della complessa e frammentata società israeliana. Uomini e donne che intendono «servire la patria» con le armi della denuncia e della speranza in un futuro migliore.

(Questo testo è l’introduzione al Dossier delle 16 pagine centrali di Terrasanta su carta)

Terrasanta 3/2016
Maggio-Giugno 2016

Terrasanta 3/2016

Eccovi il sommario dei temi toccati nel numero di maggio-giugno 2016 di Terrasanta su carta. Tutti i contenuti, dalla prima all’ultima pagina, ordinati per sezioni. Buona lettura!

Un’amicizia lunga trent’anni
Paolo Pieraccini *

Un’amicizia lunga trent’anni

Un nuovo tomo della Biblioteca Bio-bibliografica della Terra Santa e dell’Oriente cristiano documenta l'attività di fra Girolamo Golubovich. E i suoi rapporti con Paul Sabatier.

Maysoun, quando la radio è donna
Chiara Cruciati

Maysoun, quando la radio è donna

A poca distanza dal quartier generale dell’Autorità Nazionale Palestinese, a Ramallah, ha sede un'emittente radiofonica che ogni giorno affronta i temi della condizione femminile.

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